Come vestivano gli zazous? Come impiegava il suo tempo l’esistenzialista? Chi erano i trogloditi, «l’apporto germanopratino più originale all’insieme delle razze francesi»? A questi ed altri non troppo fondamentali interrogativi del secondo dopoguerra risponde il Manuel de Saint-Germain-des-Prés, uno dei libri più intensi di Boris Vian che, a causa di articolate vicissitudini editoriali, uscì postumo soltanto nel 1974 presso le Éditions du Chêne. Si tratta di una guida sui generis, dal tono scanzonato e sarcastico, in cui il «principe di Saint-Germain-des-Prés» ricostruisce l’atmosfera della Parigi dell’epoca, tra balli scatenati al Tabou, «centro di follia organizzata», e inesauribili schermaglie dialettiche ai...