Book Garden a Tehran, la reggia dei libri
Centri per la cultura In Iran, un grande spazio con biblioteche, cinema, teatri, dove le famiglie possono trascorrere una intera giornata. A dispetto dei libri proibiti
Centri per la cultura In Iran, un grande spazio con biblioteche, cinema, teatri, dove le famiglie possono trascorrere una intera giornata. A dispetto dei libri proibiti
Nel paese conosciuto – anche – per la lunga lista di testi messi all’indice, ha aperto uno spazio dedicato ai libri che punta a essere il più grande al mondo: il Tehran Book Garden. 65mila mq di librerie, biblioteche e sale letture che compongono questo gioiello di modernità e cultura nel cuore della capitale iraniana, quartiere di Abbasabad. Inaugurato poche settimane fa, il complesso offre ampio spazio per chi «lavora» con i libri: dai librai ai lettori, dagli editori ai bambini desiderosi di immergersi nella narrativa.
Il progetto del Book Garden è nato nel 2004 con l’intento di soddisfare le esigenze dei migliaia di lettori iraniani, ma anche per coniugare le necessità di un polo culturale quale è Tehran con l’attività dell’annuale fiera libraria che si tiene in città a primavera, il Tehran International Book Fair.
A SPREGIO delle false credenze, l’Iran è un paese con una società molto colta, sebbene ancora parzialmente incatenata dalla censura. I numeri parlano di una popolazione di circa 78 milioni di persone ma solo 1500 librerie (in Italia, 7000 librerie per 60 milioni di abitanti).
La costruzione del complesso architettonico Book Garden, esteso complessivamente su un’area di 100mila metri quadrati, è stata terminata circa un anno fa; gli ultimi 12 mesi sono poi stati dedicati alla scelta degli oltre 70mila titoli del catalogo, per un totale di circa 240mila volumi. Grande importanza è stata data alla selezione dei testi dedicati ai bambini: l’obiettivo di questo centro culturale è quello di incoraggiare i giovanissimi lettori iraniani a essere «attivi e creativi con metodi e attrezzature moderni», ha dichiarato all’agenzia di stampa Mehr, il politico e filosofo Ali Larijani. Non è un caso, infatti, che il complesso sia dotato anche di sale cinema, diversi teatri, 16 sale espositive per mostre, aule creative con capacità di 600 persone. E ancora ristoranti, una sala da preghiera e un giardino pensile adibito a sala da lettura all’aperto. Una meraviglia per i cittadini ma anche per i numerosi turisti.
UNA DELLE PARTICOLARITÀ del Book Garden è la divisione in 4 blocchi: questa composizione rispecchia anche la tematizzazione delle aree che compongono la struttura, una dedicata agli adulti, una ai più piccoli, le altre due adibite ad altre attività. In particolar modo, l’ultimo blocco – quello del merchandising – è stato volutamente separato da quello della vendita di libri per evitare che i piani commerciale e culturale potessero sovrapporsi.
Al Book Garden le famiglie hanno la possibilità di trascorrervi un’intera giornata, approfittando delle opzioni culturali e del welfare di un ambiente a misura di uomo e di bambino. Ma attenzione a non vederlo come un competitor per le librerie tradizionali. Vista la pluralità delle sue funzioni, non rischia di accavallarsi con l’attività dei comuni negozi di libri, poiché si differenzia da essi per la sua poliedricità.
UN PROGETTO CORAGGIOSO, specie un paese come l’Iran in cui alcuni dei testi letterari fondamentali – come L’Inferno di Dante Alighieri o Il Codice Da Vinci di Dan Brown – sono banditi. Tuttavia, una parziale apertura sembra essere in atto: La Ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier è da poco tradotta in farsi e «riabilitata». Questo anche grazie alle politiche meno proibizioniste di Rouhani. Quanto ai volumi ancora banditi non è un mistero che vengano venduti segretamente nei retrobottega delle librerie, in stanze parallele e proibite.
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