Pompato dalla grande stampa come il messia che avrebbe rivoluzionato il paese, da ieri Carlo Bonomi non è più presidente di Confindustria. Nessuno si è accorto dell’avvicendamento e questo la dice lunga sulla sua triste parabola, conclusa con l’elemosinare un posto all’università Luiss – l’ateneo di Confindustria – senza neanche poterlo chiedere in quanto non laureato, nonostante la sua biografia, scritta con troppo zelo, sostenesse il contrario. Doveva portare “lo spirito milanese nei palazzi romani”. Dall’alto delle sue piccole aziende del settore medicale dove il suo ruolo è sempre stato più finanziario che imprenditoriale, chi conosceva bene il presidente di...