Da «sindacato dei cittadini» a «sindacato delle persone». Il passaggio non è epocale ma certamente significativo. La Uil, storicamente la confederazione laica e socialista, sceglie di abbandonare la dizione scelta nel 1985 che portò poi Pietro Larizza nel 1997 a cambiare il colore della bandiera da rossa a azzurra, un cambiamento che aveva aperto la strada agli accordi con Sacconi e Berlusconi e più recentemente l’avvicinamento a posture populiste e al M5s.

Pierpaolo Bombardieri invece si definisce «keynesiano» e ha avviato un chiaro spostamento della Uil verso sinistra e non a caso ha spinto per lo sciopero generale di dicembre scorso assieme alla Cgil e senza la Cisl.

La relazione con cui ha aperto la tre giorni del XVIII congresso di Bologna – con Ambra Angiolini mattatrice dal palco circondata da giovani delegati – è stata un’analisi profonda della concezione del lavoro del mondo – «la frase il lavoro nobilita l’uomo è ambigua, vecchia e sbagliata» con conseguenti proposte «radicali» di cambiamento.

L’automazione che annulla le soggettività, il boom delle dimissioni portano Bombardieri a rilanciare un «reddito universale come in Alaska» e a dire: «Fate ridere» a chi, come Renzi, pensa «a un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza in Italia».
La «necessaria» riconversione ambientale è il fulcro del ragionamento per chiedere «un Fondo sociale per il clima a livello europeo» e «formazione e riqualificazione obbligatoria per i lavoratori» che non servano «solo ad abbattere i costi fissi delle aziende». La stoccata arriva su «industria 4.0 – la grande invenzione con cui Carlo Calenda ha riempito di soldi le imprese che cambiavano macchinari – considerata «superata perché «non si possono dare soldi alle imprese che non rispettano i contratti e l’ambiente», attacca Bombardieri.

Se «la riduzione di orario a parità di salario» era già stata proposta dai metalmeccanici della Uilm guidati da Rocco Palombella, Bombardieri però cita gli esempi già presenti in(Uk, Belgio, Islanda) e cita Intesa San Paolo come prima azienda che potrebbe contrattarlo in Italia.

Nel giorno in cui parte la nuova legislatura Bombardieri ricorda che nel totoministri «nessuno parla di quello del lavoro, sintomo del poco interesse anche in campagna elettorale. A Cgil e Cisl e alle imprese propone «un timeout per discutere del futuro del lavoro e solo dopo andare a discutere con i partiti».

Da un anno la Uil porta avanti la campagna «zero morti sul lavoro»: «ora sono 1.200 l’anno, non sono incidenti, sono omicidi – urla Bombardieri – chiedendo una Procura specialee cultura nelle scuole: aboliamo gli stage rifondiamo profondamente l’alternanza scuola-lavoro», «aboliamo il numero chiuso all’università» e «pagate di più i giovani, vedrete che così dimostreranno voglia di lavorare».

A Bonomi «che propone un “patto” chiedo di usare quello spagnolo: contro la precarietà aboliamo i contratti a tempo determinato lasciandoli possibili solo in caso di picchi produttivi». Il «superiamo il Jobasc» è la logica conseguenza.
L’altro cavallo di battaglia di Bombardieri è stata la tassazione degli extraprofitti non solo per le aziende energetiche: «vadano a prendere i soldi da big pharma e Amazon», attacca – una tassa sulle transazioni finanziarie produrrebbe 57 milardi in Europa e almeno 16 in Italia».

La proposta di una giornata nazionale per la legalità fiscale è legata alla lotta all’evasione. Così come l’importanza delle donne porta a chiedere «di mandarle in pensione prima (dei 63 anni che è la media europea) perché lavorano di più» mentre sulla 194 l’avviso a Meloni è chiaro: «È già inapplicabile per mancanza di medici e infrastrutture».