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Boldrini inaugura il Pride: «Una legge per i diritti gay»

Boldrini inaugura il Pride:  «Una legge per i diritti gay»Laura Boldrini ieri a Palermo

Palermo C’è anche la ministra Idem: «Nessuno scandalo»

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 15 giugno 2013

«Non vogliamo più nasconderci. È questa la vera ingiustizia. Stare nascosti come reietti». È con questo slogan che si è aperto ieri, a Palermo, il Pride nazionale, inaugurato da un convegno al cinema de Seta su “I diritti Lgbt sono diritti umani”, al quale hanno preso parte il ministro alle pari opportunità Josefa Idem, la presidente della Camera Laura Boldrini e la deputata europea Sonia Alfano. Un ricco calendario di eventi concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche e dibattiti animerà dal 14 al 23 giugno il Gay Village, ospitato dall’Amministrazione comunale all’interno dei Cantieri culturali della Zisa. Un Pride che sin dalla vigilia si annuncia come unico: con quasi 70 mila metri quadrati sarà infatti il village più grande d’Italia, oltre che il più meridionale d’Europa.
«A pochissimi giorni dall’approvazione del Registro delle unioni civili da parte del Consiglio comunale – apre il dibattito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – viene lanciato un messaggio chiaro all’Italia e alle istituzioni: i diritti sono una priorità, un punto di partenza irrinunciabile per lo sviluppo di qualsiasi politica nel nostro Paese». Il presidente della Regione Rosario Crocetta è assente per un viaggio in Tunisia ed è sostituito dall’assessore alla Cultura Michela Stancheris. Con loro, la coordinatrice del Pride Titti de Simone. La ministra Idem risponde alle polemiche per la partecipazione di alti rappresentanti istituzionali alla manifestazione: «Palermo è la location ideale per ospitare la festa dei diritti. Non è la prima volta che il governo partecipa a una iniziativa simile, già nel 2007 Giovanna Melandri e Barbara Pollastrini sono state presenti. Sono molto stupita di tutto questo clamore».
Prima di entrare nel cinema De Seta, Boldrini si è avvicinata al gruppo di volontarie dell’Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiatia di cui è stata portavoce italiana per molti anni. Al suo ingresso è stata accolta da una standing ovation. «Oggi parliamo di diritti. Nessuno ha il diritto di ridicolizzare questo nostro incontro. Qui non vedo nè carnevalate né pagliacciate, ma persone che si confrontano sui diritti, che sono un tema cruciale», dice la presidente della Camera. «Ci sono tantissimi paesi dove amare una persona dello stesso sesso può portare all’arresto e tanti paesi europei che non concedono agli omosessuali lo status di rifugiati. Perché sostengono che basta non dichiararlo per continuare a vivere nel proprio paese. Ma da qui oggi arriva un messaggio chiaro: senza inclusione non c è battaglia per i diritti. Uomini e donne devono essere strappato alla solitudine». Boldrini porta ad esempio il docente palermitano cacciato dall’Etritrea perché omosessuale. La Presidente della Camera ha parlato appassionandosi, raccogliendo numerosi applausi durante il suo intervento e chiedendo una legge per le coppie omosessuali: «In 18 paesi europei si possono sposare. L’Unione europea non ci chiede solo austerità ma anche di andare avanti in tema di diritti. Sostenere i diritti degli omosessuali non deve essere contrapposto alla famiglia. La centralità della famiglia non è assolutamente messa in discussione. Ma questo non impedisce la battaglia per i diritti delle persone Lgbt. Riconoscere i diritti di chi non ne ha non significa toglierli a chi li ha». Proprio di Europa e diritti lgbt ha parlato attraverso un video messaggio anche il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.
Ed ecco che è arriva il turno della Idem: «Che male c’è a far vedere di essere orgogliosi della propria identità? La politica è tenuta a dare risposte in tempi rapidi alle legittime istanze della società civile. E devo dire che Palermo da questo punto di vista ha dimostrato di essere una società civile avanzata». L’ex olimpionica conclude il suo intervento citando Klaus Wowereit, sindaco di Berlino, nel momento del suo coming out: «Sono gay, e va bene così». Un auspicio poi viene dall’organizzatrice del Pride 2013 Titti De Simone: «Questo è un momento storico, ma il nostro impegno deve essere volto a far sì che diventi un momento assolutamente normale».

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