Betti Marenko foto di S. Cook «La propria carne è trincea o via di fuga». Il corpo da sempre è oggetto di controllo, assoggettamento, omologazione. Riscoprire il suo potenziale trasformativo, decostruire e capovolgere tabù è ciò che dalla fine degli anni 80 ha fatto la body art (anche) in Italia. A questo mondo Rote Zora aka Elisa Fosforino, 34 anni, ha dedicato una ricerca confluita in Body Act (Agenzia X edizioni) che condensa la variegata realtà della body suspension, piercing e tatuaggi italiana in venti racconti orali di protagoniste e protagonisti che in modi e tempi diversi l’hanno attraversata. «Volevo...