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Blind Guardian, sotto le stelle l’epica rock

Blind Guardian, sotto le stelle l’epica rockBlind Guardian live a Montelago

Live La storica band anni ottanta in una trascinante performance al Celtic festival di Montelago

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 3 agosto 2024

La musica dei Blind Guardian, ormai storico gruppo formatosi nella seconda metà degli anni ‘80, ha qualcosa di indefinibile, così come il Celtic Festival di Montelago che ha ospitato il loro concerto nella notte del 31 agosto. Di indefinibile e soprattutto bellissimo proprio perché entrambe le cose, la band tedesca e questo evento sospeso nel favoloso “interregno” dell’altopiano di Colfiorito ai confini tra Marche e Umbria, sono sfuggenti ad una definizione precisa, brillano di una loro unicità. I Blind Guardian, bardi di un Heavy Metal che si contamina con innumerevoli generi del “metallo”, antichi accenti folkloristici, tardo-romanticIsmo sinfonico, poesia e letterature fantastiche, sono musicisti che solo il loro stesso nome può ormai definire. il Celtic Festival, con la sua fantasiosa miscela di eventi culturali, musicali e ludici che hanno inoltre il pregio di avere sottratto l’immaginario celtico, quello fantasy e persino l’opera di J.R.R. Tolkien da una pretesa di appartenenza culturale inspiegabile, pluriennale e ingiustificabile della destra (solo) italiana, permane unico tra gli eventi festosi nostrani, popolare e per i giovani ma non solo per loro, pacifico e inebriante come una Woodstock nella Contea degli Hobbit.Così il concerto dei Blind Guardian (il cui nome deriva da It di Stephen King) qui è stato una “cosa buona e giusta”, naturale, per queste favolose affinità elettive che hanno avvinto il pubblico (prima già esaltato e mosso dall’hard folk dei bravi e travolgenti Alzamantes) coinvolgendolo sotto le stelle per quasi due ore di musica epica, elegiaca e trascinante, a tratti riflessiva o del misticismo di antichi riti pagani e panteistici, sempre e comunque metallara anche quando lenta, a tratti acustica e dilatata.

FANTASIE provenienti dall’altrove, quindi, come quelle di Imaginations from the Other Side che ha aperto il concerto dimostrando subito il virtuosismo della band, la voce ancora splendida di Hansi Kursch e la devozione/esaltazione immediata del pubblico, del quale va segnalata la correttezza e il rispetto. Non ci sono mai stati cali di tensione, una rarefazione del sentimento, ma diversi sono stati i “climax”, alti vertici dell’emozione come durante Walhalla, Lost in the Twilight Hall, Bard’s Song e soprattutto (cosa prevedibile ma insieme sorprendente per una partecipazione più che accorata anche in questi luoghi gioiosi di un fantasy attuato dalla quotidianità del festival) le canzoni tolkieniane: la sublime ballata The Lord of The Rings, la melodrammatica e belligerante Time Stands Still at the Iron Hill, la struggente Nightfall e Mirror Mirror che ha chiuso con un epilogo straordinario un concerto che avrebbe potuto durare anche fino all’alba per la passione dimostrata dal pubblico e dai musicisti, comunque assai generosi e sinceramente compiaciuti, consapevoli della malia e singolarità del Montelago Celtic Festival. Nell’epoca di concerti costosissimi, dall’organizzazione traballante e spesso incurante delle esigenze del pubblico, costretto il più delle volte a pagarsi anche l’acqua, il Live dei Blind Guardian è stato un esempio più che virtuoso di professionalità, passione e riguardo per un pubblico di migliaia di persone che continuerà a campeggiare, festeggiare e giocare durante queste spassose, propedeutiche e infine anche filosofiche “celebrazioni druidiche” di musica, gioco, arte, cibi e amore.

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