Visioni

«Birds of Prey», il disastro della sadica posse di vendicatrici

«Birds of Prey», il disastro della sadica posse di vendicatrici

Al cinema Cathy Yan dirige il blockbuster dedicato all’antieroina Harley Quinn. Negli Stati Uniti il titolo è stato cambiato in seguito al flop clamoroso

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 13 febbraio 2020

Quando un film cambia titolo dopo l’uscita in sala non c’è Rotten Tomatoes che tenga: è veramente nei pasticci. Con un 80% di approvazione critica e 81% di quella del pubblico (secondo il sito RT), Birds of Prey (and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn) – in Italia Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn – veleggiava apparentemente tranquillo verso il giorno d’apertura nei cinema Usa (il 7 febbraio). Entro lunedì mattina, il primo kolossal hollywoodiano interamente dedicato alla sadica psicologa fidanzata di Joker (interpretata con giocoso abbandono e make up color candito da Margot Robbie, qui e già in Suicide Squad) veniva dichiarato inequivocabilmente un disastro. Il peggiore negli ultimi dieci anni di adattamenti cinematografici da DC Comics, e frettolosamente riproposto con un titolo semplificato per il pubblico delle grosse catene di multiplex AMC e Regal (nel caso non avessero capito di cosa si trattava… Salviamo il salvabile) Harley Quinn: Birds of Prey.

DIRETTO dalla cinoamericana Cathy Yan (al suo attivo niente cinema di genere o d’azione, ma una commedia prodotta da Jia Zhangke e presentata a Sundance, Dead Pigs) e scritto dalla sceneggiatrice inglese Christina Hodson – fra gli inventori di una app, Highland 2, che filtra le sceneggiature attraverso una gender analysis – il film è la storia dell’emancipazione di Quinn, dall’abbraccio mortale della mente malata di Joker (se ne è innamorata mentre lo curava al manicomio criminale) a una vita di caos e malefatte tutte sue.

La premessa di una furia distruttiva innescata dalla rottura del fidanzamento tra due dei peggiori psycho di Gotham City è abbastanza divertente -all’inizio della storia, per proclamare pubblicamente la sua neonata indipendenza, Quinn (Robbie ha la fisionomia esagerata e la comicità fisica ideali per il fumetto) fa saltare una fabbrica di prodotti chimici che era stata teatro dei loro incontri romantici. Scomparsa l’ala protettiva del temutissimo boyfriend, i peggio pendagli da forca della città si apprestano a ripagare l’odiata ex degli abusi che aveva inflitto in coppia.

A FIANCO di Quinn, per caso e in ordine sparso, si schierano, un’arciera in nero (Mary Elizabeth Winstead, nei panni di Hunter), una cantante dal timbro supersonico (Jurnee Smollett-Bell è Black Canary), una piccola ladra (Ella Jay Basco è Cassandra Cain) e una poliziotta alcolica (Rosie Perez, che sembra sempre in un film di Spike Lee, è Renee Montoya). Insieme, per due ore interminabili di battute piatte e azione mal diretta, che nemmeno un genio della fotografia e della luce come Matthew Libatique (quasi tutti i film di Aronofsky, e A Star Is Born) può redimere, la posse di vendicatrici si dedica al tormento del genere maschile, incarnato da una galleria di personaggi poco interessanti come i loro.

Parecchi critici Usa (e alcuni degli stessi che avevano duramente attaccato la prospettiva nichilista di Joker e il suo essere un film incentrato sulla sofferenza di un maschio bianco) hanno entusiasticamente celebrato la formazione all girls, di Birds of Prey, davanti e dietro alla cinepresa. Tra le numerose recensioni positive, particolarmente deprimenti sono apprezzamenti tipo «una prospettiva fresca, unicamente femminista» o «la demolizione della cultura dello stupro». Il sadismo e la mancanza di idee, evidentemente, qui sono scusati dal gender.

ED È AUTOMATICAMENTE scusata anche Cathy Yan – che si è messa in un pasticcio di cui non era all’altezza. Alla WB, in cambio del flop, rimane la medaglia al valore per affidato a una donna un grosso blockbuster d’azione. Avevano avuto molto più fiuto con Patty Jenkins e Wonder Woman. A Chloe Zhao (autrice di provata originalità e grande, poetica eleganza visiva) il dovere di dimostrare che alcune donne amano questi film e sono anche capaci a farli. Il suo The Eternals uscirà in novembre.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento