Biotestamento, il ministro Speranza istituisce la banca dati nazionale
Diritti civili L’associazione Coscioni e Radicali italiani: «Nostra vittoria, ora campagna informativa»
Diritti civili L’associazione Coscioni e Radicali italiani: «Nostra vittoria, ora campagna informativa»
«Finalmente l’Italia si doterà di una banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat). Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha mantenuto la promessa fatta in aula lo scorso 16 ottobre, rispondendo ad una mia interrogazione, e oggi ha firmato il decreto che la istituisce». Riccardo Magi, deputato di +Europa, incassa quella che definisce «una conquista frutto delle battaglie che hanno visto l’Associazione Luca Coscioni e Radicali italiani in prima fila e che hanno portato all’approvazione, nel 2017, di una legge sul testamento biologico».
Mancava questo passaggio per completare l’iter di applicazione della legge 219 del 22 dicembre 2017 che garantisce ai cittadini il diritto di dichiarare anticipatamente quali cure e trattamenti rifiutare, in caso non si fosse in grado di comunicarlo direttamente al bisogno, compresi nutrimento e idratazione artificiale.
Nell’ottobre scorso, in effetti, l’associazione Luca Coscioni scrisse al ministro Speranza (Leu) invitandolo a firmare al più presto il decreto di istituzione del registro nazionale dove custodire le Dat depositate volontariamente dai cittadini all’anagrafe dei comuni, alle Asl o negli studi notarili, anche perché, scrivevano i dirigenti radicali, «la Legge di bilancio pluriennale 2018-2020 ha finanziato con 2 milioni di euro l’istituzione della Banca dati prevedendo che si dovesse realizzare “entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge”».
Dopo il via libera del Garante della privacy e l’accordo sottoscritto nella Conferenza Stato-Regioni, con il decreto ministeriale firmato da Speranza si può ora costituire l’archivio unico nazionale delle Dat che dovrà essere continuamente aggiornato e in grado di consentire l’accesso immediato da parte del personale medico in caso di necessità.
È una buona notizia anche per il Pd, Leu e la Cgil che rivendicano il proprio merito. Ora però, incalza l’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Coscioni, «il ministero della Salute, le Regioni e le Asl rispettino l’art. 4 della legge 219, che impone di provvedere ad una campagna informativa sulle Dat».
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