Cultura

Biennale arte, il padiglione Italia punta sull’ascolto

Biennale arte, il padiglione Italia punta sull’ascoltoLuca Cerizza e Massimo Bartolini – Foto Matteo de Mayda

Mostre «Due qui to hear»: il curatore Luca Cerizza e l'artista Massimo Bartolini affidano al suono la comprensione dell’altro da sé

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 28 febbraio 2024

La supremazia questa volta sarà affidata all’ascolto, scalzando l’abitudine consolidata (almeno nei fatti artistici) alla percezione visiva: l’udito individuato come senso democratico, liaison con l’altro da sé e rete tesa fra storie e culture diverse che arriveranno da varie parti del mondo. È questa la cifra che caratterizzerà la mostra del padiglione Italia alla Biennale d’arte di Venezia (che si terrà dal 20 aprile al 24 novembre). Alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano fra gli altri, è stato svelato il titolo della rassegna. Un titolo un po’ criptico che vuole suggerire la natura relazionale del suono: Due qui to hear, a cura di Luca Cerizza con l’artista Massimo Bartolini (commissario è Angelo Piero Cappello, il nuovo direttore generale creatività contemporanea al Mic, che ha coordinato la collezione della Farnesina e diretto il Cepell, Centro per il libro e la lettura; il suo curriculum riporta anche una carica come consulente scientifico del museo di Salò e del Vittoriale, essendosi occupato a più riprese di D’Annunzio, mentre fra i suoi libri c’è Fasciste. Donne in marcia verso Roma 1919-1922).

Bodhisattva pensieroso disegnato da Massimo Bartolini

APPARENTEMENTE sarà una personale, che però si trasforma in una polifonia in cui un mosaico di performance sonore – con la collaborazione di giovani musicisti e musiciste come Caterina Barbieri, Kali Malone e un maestro della sperimentazione come l’inglese Gary Bryars – smaterializzerà lo spazio, «stimolando il pubblico all’introspezione», secondo quanto afferma Cerizza. Non a caso, in apertura o chiusura (a seconda del luogo da cui si deciderà di entrare per attraversare il padiglione, dal giardino retrostante o dalle Tese: l’itinerario è circolare) ci sarà il Bodhisattva pensieroso, totem dell’iconografia buddista, ridisegnato da Bartolini. «È una figura che mi ha sempre affascinato – spiega l’artista –. Un illuminato che rinuncia alla sua illuminazione per aiutare gli altri a raggiungere quello stato. Una semidivinità che non fa nulla e vive una storia tutta interna. Spero che chiunque la veda possa capire, a prescindere dalla sua lingua. Il progetto accoglie tutti insieme e anche ognuno singolarmente. Chi la visiterà dovrà farlo ricorrendo almeno a cinque minuti di silenzio». La scrittrice e illustratrice per l’infanzia Nicoletta Costa e il letterato Tiziano Scarpa sono stati invitati a scrivere nuovi testi che saranno la «sceneggiatura» di base delle performance nel giardino delle Vergini. «Se consideriamo che per Massimo Bartolini l’arte è un percorso di conoscenza, ’prestare ascolto’ diventa uno strumento per aspirare a essere forse migliori», specifica il curatore.
Il padiglione Italia è stato realizzato con un importo di 1 milione e duecentomila euro: 800mila del Mic e 400mila da sponsor privati (come Tod’s – Diego della Valle, invitato alla presentazione, ha ribadito la sua convinzione: è bene che il Ministero «si trasformi in una «dovrà trasformarsi in una banca d’affari per le esigenze culturali (e i puristi non si scandalizzino)». Oltre alla guida della mostra edita da Electa, ci sarà una seconda pubblicazione a cura di Luca Cerizza con Timeo, una specie di ideale continuazione del Public Program, che approfondirà alcune tematiche intorno all’ascolto.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.



I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento