Cultura

Bianco-Valente, il palio con i fili della comunità

Bianco-Valente, il palio con i fili della comunitàLa comunità al lavoro per il palio – Foto di Elisa Nocentini

Arte Per l'antica manifestazione del Palio della Balestra tra le città di Borgo Sansepolcro e di Gubbio, il duo ha lavorato con gli abitanti ritenssendo una memoria collettiva. Il drappo andrà ai vincitori, la corsa sarà questa domenica

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 10 settembre 2022

La seconda domenica di settembre, come da tradizione, si tiene il secolare Palio della Balestra tra le città di Borgo Sansepolcro e di Gubbio. Quest’anno riti e passioni di un tempo incontreranno i linguaggi della contemporaneità. Il vincitore del torneo avrà infatti in premio un drappo frutto del progetto «Le parole e le mani» di Bianco-Valente.

GLI ARTISTI, invitati a Sansepolcro dall’Associazione CapoTrave/Kilowatt, dopo un primo periodo di residenza nella città in cui hanno incontrato le associazioni storiche che si occupano delle rievocazioni del Settembre Biturgense (Associazioni di balestrieri e sbandieratori e la Compagnia di teatro popolare), hanno deciso di realizzare il Palio della Balestra 2022. La scelta è stata ispirata da uno storico palio in tessuto del 1600 conservato nella sede dei balestrieri di Sansepolcro.
Anticamente il palio era, infatti, una stoffa preziosa che veniva data in premio al balestriere vincitore del torneo che, non di rado, poi la utilizzava per farsi confezionare un buon vestito. Così, attraverso un procedimento inverso, per realizzare il «drappo», gli artisti hanno chiesto alla cittadinanza tessuti di varia natura (tovaglie, canovacci, lenzuola o scampoli senza valore) che, una volta raccolti, sono stati consegnati all’associazione «Una valle di donne», la quale, da parte sua, si è occupata di disfarne la trama. I fili, «materia» di questa operazione, sono stati poi consegnati agli studenti del liceo artistico Giovagnoli che li hanno ritessuti.

«L’INCONTRO di Bianco-Valente con la comunità biturgense è stato scandito da un fitto ritmo di incontri, dove tutti hanno generosamente condiviso racconti, aneddoti, notizie storiche, nostalgie e speranze: una sequenza lunghissima di parole che si annodano attorno al filo di un unico discorso collettivo, iniziato secoli fa e ancora vivo e vitale. I due artisti hanno quindi scelto di condensare la visualizzazione poetica di questa continuità nel filato utilizzato per il drappo», spiega il curatore dell’iniziativa, il critico d’arte Pietro Gaglianò. Il palio, risultato di questo processo, porta con sé dunque «le parole e le mani» dei cittadini di Sansepolcro. Il tessuto, quasi monocromo, in una forma quasi grezza, privo di immagini e di decorazioni, è però «arricchito di un più profondo e più vasto potere narrativo, immerso nella tecnica adottata per realizzarlo», continua Gaglianò nel testo scritto appositamente per il progetto.

COME DI CONSUETO nel loro lavoro, Bianco-Valente hanno ascoltato voci del presente e ricordi per tessere il loro progetto, entrando in stretta relazione con il territorio, cogliendo la fitta trama della sua storia, disfacendo i fili del tempo per costituire un nuovo racconto.
Il progetto è stato realizzato con il sostegno di Creative Living Lab, bando promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della cultura, e con il tutoraggio di Roberto Ferrari, direttore del Museo Galileo Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze.

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