Visioni

Beth Hart, tra demonio e santità

Beth Hart, tra demonio e santitàBeth Hart

Note sparse Nuovo album per la blueswoman statunitense: "You Still Got me"

Pubblicato un giorno faEdizione del 30 ottobre 2024

Il dirompente impatto di un periodo personale poco felice a volte genera canzoni di rara bellezza. A questa regola aurea sempre valida, aderisce in pieno la blueswoman statunitense che con dieci nuovi brani costruisce un tassello considerevole per la propria carriera. Il disco contiene un fervore notevole che presenta l’artista in forma egregia. Hart, forse come mai fino ad oggi, pone molta attenzione alle liriche, come dimostra paradossalmente nell’episodio meno adrenalico dell’album, quella Wanna Be Big Bad Johnny Cash palesemente country e altrettanto muscolare nel testo. Lo stesso approccio viene garantito sia nella title-track, una narrazione motivante dell’amore di coppia, che in Wonderful World, ballata che sembra scritta per essere intonata dal pubblico in concerti di grandi dimensioni. L’adrenalina è garantita da Suga N My Bowl e Savior With A Razor, dove le chitarre di Erica Gales e Slash fanno la differenza. A portare il peso del classico incedere con cui si è fatta conoscere, è l’incisione finale Machine Gun Vibrato dove si materializza un’atmosfera gotica e diabolica degna del peggiore juke joint e del più internazionale dei palchi.

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