Alle cinque della sera, nell’aula del senato dove si svolge la chiama per il voto di fiducia sul decreto superbonus, l’appello arriva al suo nome: «Berlusconi». Berlusconi non c’è. E questo è tutt’altro che un evento raro, ma questa volta l’ex presidente del Consiglio è ricoverato dal mattino nel reparto Utic, terapia intensiva cardiologica e cardiochirurgica del San Raffaele di Milano. Nell’aula del senato parte un applauso dai banchi del centrodestra che rapidamente si estende a tutti i senatori presenti. L’impressione è che il problema di salute del Cavaliere, che ne ha avuto tanti in passato e ha 86 anni, stavolta sia serio.

È così, a quanto si può ricostruire mettendo insieme le poche informazioni che dall’ospedale arrivano all’universo berlusconiano e al mondo della politica. L’ospedale non comunica il bollettino medico e già questo è un segnale della serietà del problema. L’unico autorizzato a parlare è il professor Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi e fratello del ministro per la pubblica amministrazione, primario alla rianimazione del San Raffaele. Che però non parla.

Il Cavaliere avrebbe, ancora una volta, un problema al cuore. Dal 2006 è portatore di pacemaker e nel 2016 ha subito un delicato intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica. Il Covid, che ha preso nel settembre 2020, ha peggiorato tutto. In particolar modo per le conseguenze che questa malattia tende ad avere a livello cardiaco. Sono frequenti le miocarditi e le alterazioni del ritmo, fenomeni che producono effetti a cascata a partire dalla ridotta ossigenazione nel sangue. Berlusconi era già stato ricoverato al San Raffaele appena qualche giorno fa e aveva trascorso tre notti in ospedale, facendo ritorno a casa solo il 30 marzo. Ieri nella tarda mattinata un nuovo malore e il ritorno in ospedale dove, a quello che filtra, dovrà restare per un periodo niente affatto breve. Le terapie farmacologiche per lo scompenso cardiaco, infatti, richiedono alcuni giorni per essere efficaci e la risposta ai farmaci non è immediata.

Berlusconi è rimasto vigile. «Parla», ha detto nel primo pomeriggio il coordinatore di Forza Italia Tajani. Visto il ricovero in terapia intensiva ha potuto ricevere la visita solo dei familiari e della compagna Marta Fascina, che lo avrebbe accompagnato al mattino in ospedale. Tutti i figli, che sono cinque, sono entrati a fargli visita. In serata è stato da lui anche il fratello Paolo Berlusconi. E all’uscita dal San Raffaele, dove si sono venute stipando le troupe televisive anche straniere, ha detto ai cronisti che lo hanno fermato: «È stabile. È una roccia. Il nostro umore è buono, ce la farà anche stavolta». La notizia del secondo ricovero dell’ex presidente del Consiglio a pochi giorni dalle precedenti dimissioni è comparsa rapidamente sulle testate di informazione di mezzo mondo.

Secondo Tajani, il motivo del ricovero è che «non è stato risolto un problema precedente che riguarda un’infezione». Dichiarazioni che hanno fatto circolare la voce di una polmonite. Più probabile che lo scompenso cardiaco abbia provocato nell’anziano leader politico affaticamento e problemi respiratori che si avvicinano ai sintomi della polmonite ma che hanno un’origine diversa. La solita per il Cavaliere, il cuore.
Naturalmente, come sempre in questi casi ma stavolta con una frequenza maggiore proprio per la diffusa sensazione di un evento serio, a Berlusconi sono arrivati i messaggi di auguri di compagni di partito, di coalizione e anche degli avversari politici. La presidente del Consiglio glieli ha fatti su twitter: «Un augurio sincero e affettuoso di pronta guarigione a Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele di Milano. Forza Silvio». Prima si era informata sulle reali condizioni del Cavaliere. Anche a lei hanno detto che Berlusconi non è in una situazione di pericolo imminente. Ma la situazione, stavolta, è molto seria.