Berlinguer: pressioni sul Tg3
Un addio con il veleno in coda quello di Bianca Berlinguer, che ieri sera dopo aver condotto per l’ultima volta l’edizione delle 19 del Tg3 ha salutato in diretta il […]
Un addio con il veleno in coda quello di Bianca Berlinguer, che ieri sera dopo aver condotto per l’ultima volta l’edizione delle 19 del Tg3 ha salutato in diretta il […]
Un addio con il veleno in coda quello di Bianca Berlinguer, che ieri sera dopo aver condotto per l’ultima volta l’edizione delle 19 del Tg3 ha salutato in diretta il suo pubblico. Rimossa dal cda della Rai, la direttrice ha ricordato che «sette anni fa dissi che avrei voluto un Tg3 corsaro ed evidentemente questo non poteva piacere a tutti». Ha aggiunto che «negli ultimi tempi non sono mancate pressioni sgraziate e attacchi sguaiati da settori della classe politica». Si è fermata un attimo e ha chiarito: «Importanti settori». Evidente il riferimento alla volontà di Renzi e al disegno di uniformare l’informazione Rai in vista della campagna referendaria. Berlinguer ha sottolineato invece «i riconoscimenti per il rispetto del pluralismo» arrivati in questi anni al Tg da «tutte le parti politiche». «Il Tg3 – ha concluso – non ha perso la sua identità e gli auguro di rimanere saggio e irriverente com’è sempre stato. Quanto a me resterò a lavorare in Rai. Ci rivedremo presto, prestissimo». Intanto l’ex senatore Vincenzo Vita ha fatto notare come «oltre che da censurare sul piano politico, la nomina dei nuovi direttori dei Tg forse è pure illegittima. Infatti, in base agli indirizzi che la stessa azienda si è data, le ultime nomine avrebbero dovuto essere sottoposte al cosiddetto job posting, come si è fatto per Rai Ragazzi e per il ruolo di caporedattore del Tg dell’Emilia: una procedura di selezione trasparente, pubblicando sul sito candidature e profili».
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