Visioni

Berlinale, annunciati i titoli in concorso

Berlinale, annunciati i titoli in concorsoUna scena di Boyhood di Richard Linklater

Festival Tra le opere prescelte Boyhood di Richard Linklater. Nessun film italiano, a meno di sorprese all'ultimo minuto

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 16 gennaio 2014

La Berlinale ha annunciato ieri i titoli del concorso 2014. Nessun film italiano – a meno di sorprese dell’ultimo minuto – come del resto capita spesso col festival tedesco (e non solo), e nonostante l’esuberanza mediatica per i cosiddetti trionfi nazionali all’estero. Tra questi c’è Boyhood di Richard Linkalter, l’autore di Prima di mezzanotte (in concorso l’anno scorso) è molto amato alla Berlinale, e questo film – che arriva dal Sundance di Robert Redford, riferimento privilegiato per la selezione tedesca – è anche uno dei film indipendenti più attesi della stagione. Con l’icona del cinema linkalateriano Ethan Hawke, Patricia Arquette e Ellar Coltrane, Boyhood racconta la storia di una coppia di divorziati che cerca di crescere il proprio figlio. Le riprese si sono svolte in modo intermittente nell’arco di dodici anni, a Houston, nel Texas, dal 2002 allo scorso ottobre, «registrando» così i cambiamenti dei protagonisti.

Tre i film cinesi: Bai Ri Yan Huo (Carbone nero, ghiaccio sottile) di Yinan Diao; Wu Ren Qu (Terra di nessuno) di Hao Ning e Tui Na (Massaggio cieco) di Ye Lou (coproduzione francese), il regista molto amato oltralpe di Mistery e Suzhou River.

Torna a Berlino Rachid Bouchareb, con La voie de l’ennemi (nel cast Forest Whitaker e Harvey Keitel) cinque anni dopo London River, vincitore dell’Orso d’Argento per la migliore interpretazione maschile (a Sotigui Kouyaté). È targato invece Giappone Chiisai Ouchi (Piccola casa) di un veterano del cinema del sol levante come Yoji Yamada. L’autore di Tokyo Family, omaggio aperto a Ozu, dal pluripremiato romanzo di Koko Nakajima racconta una relazione amorosa all’interno di una piccola casa. Siamo nel 1922, la giovane Taki, cameriera per la famiglia Hirai, diviene la testimone dell’amore segreto tra la sua signora e un amico del marito di lei.

É un esordio invece Historia del miedo di Benjamin Naishtat, argentino come Celina Murga, nome conosciuto nel panorama internazionale, che porta in gara La tercera orilla.

Quattro in totale i film di produzione nazionale: Jack di Edward Berger, Kreuzweg di Dietrich Brüggemann e Zwischen Welten di Feo Aladag che si aggiungono al già annunciato Die geliebten Schwestern di Dominik Graf.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento