Berlinale 2021, doppia «formula» tra streaming e proiezioni in estate
Cinema Online l’Efa, il mercato europeo, ma tutto il festival diviene virtuale. Il concorso sarà infatti mostrato lì
Cinema Online l’Efa, il mercato europeo, ma tutto il festival diviene virtuale. Il concorso sarà infatti mostrato lì
Lo scorso anno era stato l’ultimo festival in presenza prima del lockdown mondiale: del Covid si parlava da qualche settimana, la Cina rimandava le immagini di città chiuse e deserte che avremmo imparato presto conoscere mentre in Italia l’epidemia scoppiava all’improvviso, proprio quei giorni, tra Alzano, Nembro, Bergamo. Nel 2021 invece anche la Berlinale non ci sarà: la conferma ufficiale alle voci che parlavano di un avanzamento nell’anno o di varie ipotesi virtuali, è arrivata ieri con un comunicato della Berlinale stessa. Vista la situazione pandemica in Germania e nel resto del mondo è stato deciso di «dividere» il festival in due parti: una online (1-5 marzo) che comprende l’Efa, l’European Film Market, Berlinale Co-Production Market, Berlinale Talents and the World Cinema Fund, e una successiva in giugno, da cui il titolo Berlinale Summer, in sala e all’aperto, nel corso della quale saranno presentati alcuni film della selezione ufficiale accompagnati – sempre se possibile – dai registi e dall’equipe.
PER QUANTO riguarda l’Efm e tutte le iniziative ad esso collegate, lo spostamento online era ampiamente prevedibile: le nuove date ipotizzate per l’intera manifestazione, ovvero fine marzo/aprile, avrebbero lasciato un vuoto importante per l’industria cinematografica – già stremata – che proprio per questo ne aveva chiesto da più parti la realizzazione in modo da coprire il primo quarto dell’anno. E la direttrice Mariette Rissenbeek parla, non a caso, di una scelta mirata alla «ripartenza dell’industria» che è tra gli obbiettivi della Berlinale. Quello che però si dice in modo meno chiaro è che lo spostamento online riguarda anche il festival:la Berlinale 2021 sarà online, la selezione del concorso verrà presentata all’interno del mercato con una giuria che assegnerà i premi. E l’Orso d’oro e quello d’argento si vedranno poi nel corso della Berlinale Summer.
Probabilmente cambiare in corsa le date in una realtà di totale incertezza quale è quella attuale sarebbe stato troppo rischioso; senza importanti miglioramenti sanitari il festival poteva essere cancellato del tutto. Questa «formula inedita e nuova» come la definisce il direttore artistico Carlo Chatrian, sembra quindi un modo per «salvare» il più possibile rinunciando a qualcos’altro.
PER ORA non si fa menzione delle altre sezioni – la lineup che verrà presentata all’interno dell’Efa parla di Concorso e sarà annunciata il prossimo febbraio – ma Panorama e l’indipendente Forum prevedono di cartelloni molto consistenti con centinaia di titoli: cosa accadrà lì? Quali saranno le loro opzioni?
Le risposte arriveranno probabilmente più tardi – come spiega anche il sito della Berlinale – comprese quelle sulle modalità di partecipazione (stampa, industry ecc), perché muovere una macchina così complessa non è semplice – seppure l’organizzazione ha sempre parlato nei mesi scorsi della possibilità di un duplice binario, virtuale e fisico, su cui era al lavoro.
AL DI LÀ dell’evento in sé la notizia è molto seria: significa che per almeno metà dell’anno prossimo il mercato cinematografico sarà in implosione. E se la modalità di fruizione in sala si avvia seriamente a sparire con essa cambia pure tutto quanto vi ruota intorno, festival compresi. Almeno nel modo in cui li abbiamo sempre «vissuti», come luoghi di incontro, di scambio e di «prova» per i film al loro primo confronto col pubblico. Una bolla assai diversa da quella smaterializzata nello streaming.
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