Proveniente da una famiglia di nobili ufficiali, Nikolaj Berdjaev cominciò il suo percorso da posizioni marxiste, dichiarandosi un aristocratico «che ha accolto la verità del socialismo». Partecipò alla Unione della liberazione che nei primi del ’900 lottava per rovesciare lo zarismo; era un fervente ortodosso ma al tempo stesso un anticlericale – nel 1916 pubblicò Il senso della creazione. Saggio per la giustificazione dell’uomo, il nucleo del suo pensiero religioso, in contrasto con la Chiesa. Irascibile, irrequieto, pignolo, intrattabile, solitario, resta tra i più significativi filosofi religiosi della emigrazione russa, di sé racconta nella sua Autobiografia spirituale, riproposta da Jaca...