Ben Lerner, sillogismi praticati come un’arte marziale
Erwin Olaf, «Troy» dalla serie «Grief», 2007
Alias Domenica

Ben Lerner, sillogismi praticati come un’arte marziale

Scrittori americani Tra rituali glossolalici e repêchage nei depositi della psiche, l'autore di «Nel mondo a venire» mette in scena, nel suo ultimo e geniale romanzo, la tensione tra facoltà di linguaggio e parola: «Topeka School», Sellerio
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 22 marzo 2020
Protagonista assoluto dell’investimento emotivo e intellettuale di Ben Lerner, in tutte le forme della scrittura da lui sperimentate – poesia, saggio, romanzo – il linguaggio, o meglio la tensione fra la facoltà di linguaggio in quanto requisito biologico della natura umana e la sua realizzazione nell’atto di parola, invade anche lo stupefacente spazio dell’ultima, prodigiosa prova narrativa dello scrittore americano, Topeka School (bella traduzione di Martina Testa, Sellerio, pp. 372, € 16,00). Il punto di vista cambia a seconda dei personaggi in campo, e anche la datazione degli episodi raccontati oscilla tra passato e presente; ma c’è un luogo in...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi