Scuola

Belgio, scuole bruciate contro l’educazione all’affettività

Il caso Il decreto «Evras»: Fake news, cortei, e una galassia di estrema destra

Pubblicato circa un anno faEdizione del 19 settembre 2023

Domenica scorsa 1.500 persone hanno manifestato a Bruxelles contro il decreto sull’educazione alle relazioni, alle emozioni e alla sessualità (Evras) nelle scuole in lingua francese in Belgio e hanno chiesto le dimissioni della ministra dell’insegnamento Caroline Désir.

Il decreto stabilisce un corso biennale di due ore, concepito per rispondere alle domande degli alunni delle scuole primarie e secondarie su temi fondamentali che riguardano la soggettività in formazione. La decisione ha però suscitato notevoli polemiche nella parte francofona del paese. Tanto che la scorsa settimana otto scuole sono state vandalizzate a Liegi e Charleroi. Domati gli incendi, oggetti di indagini da parte dell’autorità giudiziaria, sono state trovate sui muri scritte «No Evras».

Gli oppositori del programma si sono mobilitati sui social network dove stanno circolando molte fake news che descrivono l’«Evras» come un programma che permetterebbe una pedofilia organizzata e banalizzata» che perverte i bambini. In realtà il decreto tende a formalizzare una pratica di «animazione» introdotta nel 2012 che non è stata organizzata sistematicamente dalle scuole per mancanza di risorse. Solo il 20% l’ha organizzata da allora.
Sul sito dell’iniziativa si legge che i temi trattati sono stati scelti in base alle esigenze dei bambini o degli adolescenti. Gli animatori propongono attività, confronti e domande che rispondono alle preoccupazioni degli studenti e mirano a coinvolgerli in una discussione attraverso modalità adeguate alla loro età e allo stadio di maturità. A tale scopo è stata diffusa una guida di oltre 300 pagine destinata ai supervisori dei laboratori.

Dunque non si tratta di un’iniziativa mirata all’insegnamento di pratiche sessuali, né tanto meno di una consultazione di immagini pornografiche come sostengono alcuni oppositori del programma. «Ovviamente non incoraggeremo i giovani a diventare ipersessualizzati o a sviluppare un orientamento sessuale o un’identità di genere. Ho letto che avremmo “insegnato ai bambini a masturbarsi”: è assolutamente inaccettabile spaventare i genitori su questo argomento» ha commentato la ministra Désir. Il sito rtbf.be ha condotto un’ampia inchiesta sulla strategia del panico morale che alimenta il movimento «anti-Evras».Ne è emersa una costellazione di movimenti di estrema destra, gruppi religiosi integralisti e cospirazionisti che alimenta la campagna contro un programma in fondo modesto. Tema delicato l’educazione all’affettività, al centro di un dibattito anche in Italia. È diventata oggetto di una massiccia disinformazione di cui i genitori sono probabilmente vittime.

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