Belgio, il Partito socialista è in crisi. Risorge l’estrema sinistra
Congresso straordinario Convocato d'urgenza dopo il crollo di consensi. Gli elettori guardano a sinistra, cresce il Partito dei lavoratori d'ispirazione marxista
Congresso straordinario Convocato d'urgenza dopo il crollo di consensi. Gli elettori guardano a sinistra, cresce il Partito dei lavoratori d'ispirazione marxista
Il Partito socialista belga (Ps) vive oggi una caduta dei consensi tale da metterne in discussione l’esistenza. Una serie di scandali ne hanno miniato la credibilità ed esacerbato il rapporto con la cosiddetta base che oggi chiede a gran voce un «percorso di profondo rinnovamento».
Se è vero che tutta la famiglia socialista europea non passa un momento felice, la crisi dei socialisti belgi è il risultato di una gestione opaca di alcuni enti para-comunali che ne hanno minato la credibilità, spingendo alcuni alleati di governo (a livello locale) a staccare la spina nelle tre entità regionali francofone, tutte a guida socialista.
Al centro della bufera il sistema politico, di cui i socialisti incarnano (loro malgrado) il funzionamento, che prevede la possibilità di accumulare cariche politiche e relativi stipendi. Un sistema non esente da abusi. Le recenti dimissioni del sindaco socialista di Bruxelles, Yvan Mayeur, per aver incassato gettoni di presenza per una serie di riunioni (presumibilmente) fittizie di un ente para-comunale impegnato nell’assistenza ai senza tetto, ha messo i socialisti sul banco degli imputati. Un recente sondaggio ha dato le cifre di una crisi di consensi senza precedenti, con la perdita di almeno metà dei voti nella regione Vallonia e di almeno due terzi a Bruxelles, dove i socialisti perderebbero il posto di primo partito della capitale.
«L’immagine del Partito socialista è stata sporcata dal comportamento di qualcuno» si è difeso il segretario socialista Elio Di Rupo al congresso straordinario di domenica scorsa. Un congresso convocato in gran fretta per ridare smalto all’immagine del partito, che però non ha messo in atto quella svolta verso il «décumul intégral» (ovvero un regolamento interno al partito che obbliga di esercitare un solo mandato per volta), richiesto a gran voce dalla base socialista.
Un atteggiamento che ha deluso quanti speravano in un cambio di passo e che potrebbe spingere molti elettori a guardare a sinistra del Partito socialista, e in particolare al Partito dei lavoratori belgi (Ptb). Una formazione anti-produttivista e di chiara ispirazione marxista che sembra incarnare le speranze degli elettori delusi della sinistra. Se si andasse a votare domani, il Ptb sarebbe il primo partito della regione Vallonia, storica roccaforte socialista.
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