Belgio: azione contro terroristi, due morti
Bruxelles Operazione contro sospetti jihadisti. Tre arresti: preparavano attentati nella capitale. Secondo i media ci sarebbero collegamenti con quanto accaduto a Parigi, ma la procura non conferma
Bruxelles Operazione contro sospetti jihadisti. Tre arresti: preparavano attentati nella capitale. Secondo i media ci sarebbero collegamenti con quanto accaduto a Parigi, ma la procura non conferma
Operazione anti-terrorismo in Belgio, in una ex panetteria a Verviers (non lontano da Liegi e dal confine tedesco) e nella periferia di Bruxelles, a Molenbeek. Anche a Vilvorde, a nord di Bruxelles, era in corso ieri sera un’operazione anti-terrorista.
A Verviers, due persone sono state uccise e una è stata gravemente ferita dall’intervento della polizia, avvenuto verso le 17,45: in rue de la Colline, nel quartiere della stazione, i sospetti hanno aperto il fuoco contro gli agenti, che non lamentano però nessun ferito. Ci sono stati vari arresti, tra persone sospettate di stare organizzando un attentato a Bruxelles. Verviers è una cittadina di 60mila abitanti, con una forte presenza di immigrati.
La polizia belga ha organizzato un intervento, dopo aver intercettato varie persone, dei giovani, sospettati di essere tornati a casa dopo aver fatto la jihad in Siria. Il Belgio, in proporzione rispetto alla popolazione, è il paese che ha il maggior numero di combattenti in Siria e Iraq (intorno ai 400, sui circa 5mila europei che sono partiti a fare la guerra santa).
Non è ancora chiaro quali siano i legami con i massacri di Parigi. Ci sono sospetti, ma il Procuratore della Repubblica di Bruxelles non ha dato ieri sera nessuna indicazione in questo senso. Secondo alcuni media belgi, invece, ci sarebbe una relazione diretta con l’azione di Coulibaly a Parigi. Ieri, un uomo si è consegnato alla polizia, a Charleroi, ed è stato accusato di traffico d’armi. Sarebbe stato in contatto con la compagna di Coulibaly, responsabile dell’assassinio di una poliziotta a Montrouge e dell’attacco all’HyperCacher della Porte de Vincennes (4 morti). Ha ammesso di aver venduto un’auto a Coulibaly. La polizia ha trovato al suo domicilio dei documenti sulla vendita di armi, in particolare un Tokarev, utilizzato nell’attacco al supermercato ebraico parigino.
Poco per volta, viene alla luce una rete internazionale, che avrebbe legato i due fratelli Kouachi, Coulibaly, la findanzata Hayat Boumedienne, che pare fuggita in Siria dopo essere passata per la Spagna, aiutata da un sistema che ha contatti con l’Afghanistan. A Madrid avrebbe soggiornato anche Coulibaly, alla vigilia del massacro a Parigi. Hayat Boumedienne è ricercata. Anche in Francia continuano le indagini.
Sarebbe stato individuato l’accompagnatore di Hayat, che compare in un video dell’aeroporto di Madrid. Si tratterebbe di Mehdi Belhoucine, di Aulnay-sous-Bois, cittadina della periferia parigina. Mehdi Belhoucine e il fratello Mohamed erano ancora di recente impiegati dalla città di Aulnay come «educatori». Gli attentati di Parigi sono stati rivendicati da Al Qaeda in Yemen, anche se Coulibaly aveva affermato di essere un emissario dell’Isis.
Dal Belgio sono giunte anche indicazioni: secondo un quotidiano fiammingo l’operazione della polizia belga, che secondo quanto affermato in conferenza stampa lavorava su questa operazione da prima della tragedia parigina, l’azione delle autorità sarebbe stata effettuata in contemporanea in sette paesi, ma non si sono avuto notizie più precise ad ora.
La polizia belga ha innalzato il livello di allerta antiterrorismo a tre (su 4): lo ha detto la procura durante la conferenza stampa spiegando che sono ancora in corso operazioni e ci sarà una nuova conferenza stampa oggi.
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