Internazionale

Dal Beitar Jerusalem un assist per Trump

Dal Beitar Jerusalem un assist per TrumpGli ultras del Beitar allo stadio

Dopo la scelta di spostare l'ambasciata Cambia nome la squadra più controversa del calcio israeliano per i suoi reiterati comportamenti xenofobi

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 16 maggio 2018

Il cognome Trump finisce anche nel calcio, dopo tanto wrestling. In omaggio al trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, il Beitar, uno dei club più famosi (sei titoli nazionali vinti) e controversi – per le reiterate condotte xenofobe – d’Israele, ha inserito la parola «Trump» nella sua denominazione, che da ieri è «Beitar Trump Jerusalem». «Per la sua capacità di fare la storia. Amiamo il Presidente e vinceremo», si leggeva nel comunicato del club. Insomma, calcio, intolleranza e politica vanno di nuovo a braccetto, come avveniva cinque anni fa, con la tifoseria del Beitar – mai un palestinese ingaggiato in 80 anni e striscioni razzisti allo stadio anche nel Giorno della Memoria -, che boicottò l’ingaggio di due calciatori musulmani, in nome, come testimoniava il documentario Forever Pure del 2016 , di una «volontà di purezza» e di una «verginità ebraica».

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