Bayesian, il procuratore contro la legge Cartabia
La tragedia Il megayacht ha imbarcato acqua a poppa ed è affondato intrappolando gli ospiti che dormivano sottocoperta. L’Odg contro il silenzio sulle indagini: «Alimentato il mercato nero delle notizie»
La tragedia Il megayacht ha imbarcato acqua a poppa ed è affondato intrappolando gli ospiti che dormivano sottocoperta. L’Odg contro il silenzio sulle indagini: «Alimentato il mercato nero delle notizie»
In Italia l’informazione non è libera. La legge Cartabia, che porta il nome dell’ex ministra della giustizia, frappone ostacoli invalicabili. E i magistrati devono rispettarla, anche se non la condividono. È la posizione di Ambrogio Cartosio, a capo della Procura di Termini Imerese. La sua gestione dell’indagine sul naufragio del veliero Bayesian, che si è inabissato nel mare di Porticello (Palermo) con un bilancio di sette morti e 15 sopravvissuti, è stata contestata per il muro di gomma che il magistrato ha alzato nei confronti dei giornalisti che hanno seguito il caso mentre in diverse parti del mondo l’opinione pubblica rimaneva incollata alla ricerca di notizie ufficiali.
OLTRE AI CRONISTI sul campo, anche l’Ordine dei giornalisti ha preso una posizione dura nei confronti di Cartosio, accusandolo di troppo silenzio e di favorire così, ovviamente in modo implicito, quello che è stato definito «il mercato nero» delle notizie mentre all’estero le informazioni filtravano attraverso le ambasciate per il coinvolgimento di persone provenienti da Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Germania, Sudafrica, Francia e altri paesi. Dopo il recupero di tutti i corpi delle vittime, che fino a quel momento risultavano disperse, il procuratore capo ieri ha incontrato la stampa, assieme a dirigenti e funzionari della Capitaneria di porto e dei vigili del fuoco.
PRIMA DI ENTRARE nel merito del naufragio su cui il suo ufficio sta indagando al momento contro ignoti, Cartosio ha fatto riferimento all’impossibilità degli inquirenti di parlare di indagini in corso, citando il decreto 106 del 2006 che all’articolo 5 puntualizza i rapporti delle procure con gli organi d’informazione. Il decreto (Silvio Berlusconi presidente del Consiglio e Roberto Castelli ministro della Giustizia) è stato poi modificato col decreto 188 del novembre 2021 dalla ministra Cartabia, la cosiddetta «norma bavaglio». Il procuratore si è quasi scusato «sperando ci sia comprensione» sul suo silenzio dal 19 agosto, data del disastro. «In questi giorni non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto perché in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa» ha detto Cartosio.
QUESTO NONOSTANTE, ha sottolineato, «si sia trattato di una tragedia gravissima, che per la caratura dei personaggi coinvolti ha avuto un impatto internazionale e mondiale» che non solo mette in grandi difficoltà i giornalisti «che operano sul campo» ma che priva l’opinione pubblica di parti importanti del racconto di un fatto di rilevanza mondiale». Il capo della Procura ha spiegato che «la legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma tutti i cittadini, anche i magistrati, sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono».
QUALCHE ELEMENTO sulle indagini comunque è emerso. Il Bayesian imbarcava acqua, si è inclinato verso il fondo marino da poppa, prima di adagiarsi su un lato. Le vittime dormivano e non sono riuscite a raggiungere il ponte e gettarsi in mare; cinque erano nella stessa cabina del lato sinistro cercando bolle d’aria per respirare, un’altra è stata trovata in un locale diverso sempre del lato sinistro. Il racconto è drammatico e fa immaginare i minuti di terrore vissuti da passeggeri e dall’equipaggio. Il veliero, ne è sicura la Procura, è stato «investito da un downburst», un fenomeno meteorologico provocato dai cambiamenti climatici, con forti raffiche di vento che escono dal temporale possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 chilometri orari. «Si è trattato di un evento repentino e improvviso», ha aggiunto il pm Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio. Il Bayesian poteva stare in rada in quella zona perché «non c’era un’allerta di burrasca», ha chiarito il comandante della Capitaneria di porto a Palermo, Raffaele Macauda. In plancia, inoltre, c’era un uomo di guardia prima del naufragio.
L’IPOTESI DI REATO su cui stanno indagando i pm è naufragio colposo e omicidio colposo. «Potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero», ha anticipato Cartosio che nei prossimi giorni farà eseguire le autopsie. «Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati – ha detto – Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori». Al momento l’equipaggio rimane nell’hotel Domina-Zagarella di Santa Flavia, hanno lasciato l’albergo ieri invece i sei passeggeri sopravvissuti, tra cui Angela Barcares moglie del tycoon Mike Lynch e madre di Hannah, entrambi morti.
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