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Battiato e la guerra

Battiato e la guerra

Musica A un anno dalla scomparsa, un ricordo del grande cantautore siciliano e un parallelo con il presente attraverso alcuni suoi brani

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 maggio 2022

E’ un anno che Franco Battiato ci ha lasciati e in questo anno sono cambiate tantissime cose. Sono talmente cambiate che ci siamo ritrovati dal passare da una pandemia a un conflitto che ancora non sembra in nessun modo voler terminare. Ed in maniera paradossale è la guerra che riporta a galla tematiche e pensieri che sono stati sempre nelle poesie del cantautore siciliano. Appunto il paradosso, i sentimenti estremi come l’odio e l’amore. Ma concretamente cosa c’entra Franco Battiato con la guerra? E’ il 1979 , e con l’album L’Era del cinghiale bianco, Battiato non solo annunciava il rombo degli aerei in contrapposizione alla natura che andava avanti con Il Re del Mondo ma forse e più di tutte le altre canzoni, anche quelle che oggi vengono usate per parlare di guerra o come sottofondo a tratti folkloristico per dare un’intensità alle immagini crude e nude che ci vengono proposte (come se da sole queste non bastassero) è  Stranizza D’Amuri . Piccolo gioiello, poesia per eccellenza, la descrizione senza nessun margine di dubbio di come l’amore , anche in condizioni estreme , è il sentimento più puro e importante che possa esistere. Le condizioni estreme appunto, di cui parla Battiato Man manu ca passunu i jonna / ’sta frevi mi trasi ’nda ’ll’ossa / ccu tuttu ca fora c’è ’a guerra / mi sentu stranizza d’amuri, l’amuri”.

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E’ LA GUERRA con tutte le sue brutalità che fa perdere ogni condizione di dignità alle persone, che fa sì che quello che può sembrare inumano in realtà è solo voluto dall’uomo. Distruzione alla quale però Franco Battiato contrappone la febbre di un sentimento che viene fuori ad ogni costo, ed è una febbre che entra nelle ossa, al sud tipica espressione per rafforzare qualcosa che nemmeno la scienza o la natura riescono a spiegare. Quando ad esempio si sente molto freddo si dice “ friddu nta l’ossa” , proprio per far capire quanto questa sensazione sia dentro di noi . Stranizza d’Amuri rimane forse la composizione più forte a livello simbolico di Franco Battiato, anche forse più de La Cura, perché riesce a trovare nonostante la guerra , che non è come la malattia , nonostante la distruzione, nonostante l’umanità perduta dietro ai soldi, riesce ancora a trovare quel briciolo di speranza che ci rende ancora umani, riesce attraverso questa canzone a trasmettere e a far capire quanto solo l’amore sia la cosa più potente che possa ricondurci a quella condizione che è necessaria per vivere. E’ passato un anno dalla morte di Franco Battiato e Stranizza D’Amuri andrebbe trasmessa ogni giorno per le radio e le tv, anche solo a ricordare che solo la bellezza e l’arte possono davvero salvare il mondo.

 

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