Prosegue il lavoro per liberare dall’acqua i locali della centrale Enel di Bargi, esplosa martedì scorso provocando 7 morti.

La procura va avanti con le indagini, dalle prime ricostruzioni lo scoppio sarebbe partito dall’alternatore, al piano meno 8, travolgendo poi la turbina posizionata al piano meno 9.

Difficile, però, stabilire con certezza cosa sia avvenuto prima di aver analizzato il contenuto della «scatola nera».

Ancora in Rianimazione a Parma Stefano Bellabona, con ustioni su quasi la metà del corpo, mentre Leonardo Raffredato resta sedato e intubato con gravi ustioni su circa il 20% del corpo.