In ogni delirio, sosteneva Freud, c’è un frammento di verità. Non fa eccezione il racconto di Barbara O’ Brien in Operatori e cose Confessioni di una schizofrenica, resoconto autobiografico di uno scompenso psicotico durato sei mesi e della progressiva ristrutturazione della realtà che ne è seguita, pubblicato per la prima volta a Los Angeles nel 1958, riedito nel 1976 e nel 2011 e ora tradotto per la prima volta in italiano da Adelphi (da Maria Baiocchi e Anna Tagliavini, pp. 251, € 19,00). Opinabile come in tutte le opere che si dichiarano autobiografiche, la veridicità del racconto ha comunque valore...