Economia

Bankitalia: pensioni a rischio se il Tfr va in busta paga

Bankitalia: pensioni a rischio se il Tfr va in busta paga

Legge di stabilità Istat: «Nessun beneficio in 2 anni». Il bonus 80 euro annullato dall’eventuale aumento dell'Iva nel 2016

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 4 novembre 2014

La manovra finanziaria di Renzi e Padoan non avrà alcun impatto sull’economia italiana nei prossimi due anni. Lo sostiene l’Istat nel report «Le prospettive per l’economia italiana nel 2014-2016» dove è previsto che il Pil cali dello 0,3% in termini reali nel 2014, una stima che conferma quella del governo. Nullo sarà anche l’effetto del bonus irpef degli 80 euro sui consumi per la clausola di salvaguardia che prevede l’eventuale aumento automatico dell’Iva nel 2016. Nel 2015 ci sarà una crescita dello 0,5% e dell’1,% nel 2016. Cattive notizie sul fronte degli investimenti, che dovrebbero registrare un -2,3% nell’anno in corso. Il segno positivo tornerà solo dal 2015 (+1,3%, e 1,9% l’anno dopo).

È la conferma della natura recessiva della manovra che il governo Renzi ha tuttavia presentato come “espansiva”: in realtà, aumenterà la tassazione indiretta dovuta anche ai possibili tagli che gli enti locali saranno costretti a praticare sulla spesa sanitaria, i trasporti e la tassazione locale. Dopo tre anni di tracollo tornerà a crescere la spese delle famiglie, ma solo di un modesto 0,3% indotto dalla riduzione della propensione al risparmio. Secondo l’istituto di statistica, nel 2014 la disoccupazione si attesterà al 12,5% a causa di una caduta dello 0,2% dell’occupazione. Nel 2016 si annunciano timidi segnali di miglioramento, quando il tasso di disoccupazione sarà al 12,1% e verrà registrato un aumento dell’occupazione dello 0,7%.

Dopo un lungo periodo di flessione, il mercato del lavoro italiano dovrebbe mostrare i primi segnali di stabilizzazione. Ma la situazione non è affatto chiara. L’occupazione -si legge nel rapporto – continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013), mentre la lenta e moderata ripresa dell’attività economica prevista per il prossimo anno, permetterà limitati incrementi del volume di lavoro (+0,2%); per il 2016 la crescita occupazionale prevista risulterà relativamente più sostenuta (+ 0,7%)». «Su questi andamenti -spiega l’Istat – influirà l’elevata incidenza delle persone in cerca di occupazione da più di dodici mesi (7,6% il tasso di disoccupazione di lunga durata, nel secondo trimestre del 2014)».

«Dato il proseguire delle condizioni di debolezza del mercato del lavoro, le retribuzioni di fatto per dipendente continueranno a mostrare una dinamica moderata (intorno all’1% nel triennio di previsione) dovuta anche al blocco retributivo nel settore pubblico», aggiunge l’Istat. «L’attuale scenario di previsione è caratterizzato da elevati livelli di incertezza – avverte l’Istat – gli ampi margini di variabilità sono legati all’evoluzione del commercio internazionale, alle condizioni di incertezza economica e politica e all’efficacia dei recenti provvedimenti normativi contenuti nella Legge di Stabilità».

La manovra viene promossa Bankitalia. «Data l’eccezionale profondità e durata della recessione, il rallentamento nel processo di aggiustamento dei conti pubblici proposto appare motivato: può contribuire a evitare il rischio di una spirale recessiva» ha sostenuto il vicedirettore di Bankitalia Luigi Signorini ieri in un’audizione in Parlamento sulla Legge di stabilità. «Realizza una significativa riduzione del cuneo fiscale e finanzia riforme potenzialmente importanti relative all’istruzione scolastica e al mercato del lavoro». Sul Tfr in busta paga «è cruciale che venga mantenuta la temporaneità del provvedimento» sostiene Signorini.

«Lo smobilizzo del Tfr maturando- ha osservato – inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare di integrare il sistema pensionistico pubblico, che in prospettiva presenta bassi tassi di sostituzione, soprattutto per i giovani, mediamente più soggetti a vincoli di liquidità». In più, «l’adesione dei lavoratori a basso reddito all’iniziativa aggrava il rischio che questi abbiano in futuro pensioni non adeguate» aggiunge. Quanto all’impatto della misura, precisa Signorini, sarebbe «su debito e indebitamento netto sostanzialmente nullo». L’aumento dell’Iva andrebbe evitato attraverso la spending review.

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