Banche, sì di Renzi all’inchiesta parlamentare
Crac Nuovo scontro Roma-Bruxelles. Il commissario Hill: «Responsabilità italiana». Il premier: «Con le regole europee non si poteva fare altro». Boschi: a ore l’intervento del governo. Le opposizioni: rimborso pieno. E la procura apre un fascicolo sul suicidio del pensionato
Crac Nuovo scontro Roma-Bruxelles. Il commissario Hill: «Responsabilità italiana». Il premier: «Con le regole europee non si poteva fare altro». Boschi: a ore l’intervento del governo. Le opposizioni: rimborso pieno. E la procura apre un fascicolo sul suicidio del pensionato
Mentre la procura di Civitavecchia apre un fascicolo contro ignoti per «istigazione al suicidio» del pensionato Luigi D’Angelo, 110mila euro di risparmi bruciati in un attimo, la ministra Boschi promette «un ulteriore intervento a ore nella legge di stabilità» per «andare incontro» agli obbligazionisti che si sono trovati da un giorno all’altro in ginocchio. Secondo la ministra ci sono diverse possibili alternative prese in considerazione, ma non sembra ipotizzabile un «rimborso» superiore a quello sin qui immaginato dal governo: il 30% dei capitali evaporati.
Sullo sfondo, un rimpallo di responsabilità in realtà violentissimo tra Bruxelles e Roma. Le quattro banche salvate, dichiara il commissario Ue ai Servizi finanziari Jonathan Hill, «hanno venduto prodotti inappropriati a persone che forse non sapevano cosa compravano» e che hanno pagato il raggiro subendo conseguenze «molto dure e difficili». L’affondo è tra le righe. Se le banche hanno potuto operare con tanta disinvoltura, significa che chi doveva vigilare non lo ha fatto: governo, Abi, Bankitalia. A fronte di decine di migliaia di piccoli risparmiatori più o meno rovinati, di un suicidio, di un malumore crescente nei confronti delle banche e della politica accusata di spalleggiarle, è un’accusa tagliente, per quanto indiretta. Renzi lo sa e per correre ai ripari apre all’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulle peripezie del sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi 15 anni.
Il rimpallo vero riguarda però la responsabilità diretta di un decreto la cui leggerezza, nella migliore delle ipotesi, è palese. Renzi aveva detto chiaro e tondo che non si poteva fare altrimenti, correndo l’obbligo di adeguarsi alle direttive europee. La risposta di Hill è secca: «Il governo italiano è alla guida del salvataggio delle banche e ha la responsabilità per questo». Replica immediata: «E’ impossibile per le regole europee salvare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati». Tutto quel che un governo può fare, oltre a esprimere cordoglio per il suicidio del pensionato di Civitavecchia, è «cercare con impegno e tenacia una soluzione che permetta una forma di ristoro».
Il termine «ristoro» non è scelto a caso. Renzi sa perfettamente che alla fine una parziale soluzione si troverà, e probabilmente sarà proprio quel fondo di solidarietà finanziato in parte dal governo e in parte dalle banche che è sul tappeto da quasi una settimana. Ma sa anche che l’«alleviamento dell’impatto», come lo definisce la presidente della Camera Boldrini, non sanerà la ferita, non calmerà l’ira e la disperazione dei piccoli risparmiatori mandati a fondo, che reclamano un intervento drastico e totale, il ritiro del decreto o la riammissione di tutti i titoli, e minacciano in caso contrario, oltre alle azioni legali, il ritiro di tutti i depositi dalle banche appena «salvate». Il «ristoro» non basterà, e Renzi fa scudo alla legge evocando il quadro catastrofico che si sarebbe verificato senza l’intervento del governo: «Quattro banche rischiavano di chiudere, di perdere migliaia di posti di lavoro e i soldi dei contribuenti. Il governo ha salvato i soldi dei contribuenti e i posti di lavoro».
Non basterà neppure questo. La leggerezza e l’assenza di sorveglianza sono troppo vistose, la Ue ci mette del proprio rinfacciando all’Italia le sue responsabilità e le opposizioni affondano il coltello come forse mai prima. Tutti durissimi: «L’Italia è diventata una Repubblica fondata sulle banche invece che sul lavoro» (Di Battista per l’M5S), «Ancora una volta si salvano le banche e non i risparmiatori» (Vendola, per Sel). Salvini è corso ad Arezzo, di fronte a Banca Etruria: «Quel pensionato pesa sulla coscienza di qualcuno». Forza Italia si scaglia contro la formula infelice adoperata dal ministro Padoan. «La soluzione umanitaria è un’offesa», tuona Gasparri. La richiesta della commissione d’inchiesta è corale e del resto già accettata dal governo. Il ministro Padoan riferirà alla commissione Bilancio della Camera oggi pomeriggio o domattina. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare il cerotto del governo. Quale sarà è incerto. Che il guaio per lo stesso governo sia già di portata gigantesca, invece, è acclarato.
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