Anche in una giornata non tempestosa per il settore bancario, in particolare per i due istituti (Carige e Creval) alle prese con ricapitalizzazioni legate allo smaltimento delle sofferenze, non è mancata la notizia che fa capire bene perché i risparmiatori italiani preferiscano tenere i loro soldi sul conto corrente, piuttosto che in veicoli di investimento. Da San Macuto infatti, dove la commissione di inchiesta sulle banche ha ascoltato il dg della Consob, Angelo Apponi, sul caso del Monte dei Paschi, quest’ultimo ha spiegato papale papale: “La normativa attuale consente che si portino le mele marce sul mercato, purché siano classificate come mele marce”.
A seguire, come ormai d’abitudine, un mezzo scaricabarile (in direzione Bankitalia): “Come Consob possiamo autorizzare o non autorizzare un prospetto informativo solo se le informazioni sono insufficienti. Consob non autorizza le emissioni, autorizza la pubblicazione del prospetto, a condizione che ci siano tutte le informazioni utili”. Così è, se vi pare. Quanto poi a Mps e ai famigerati derivati Alexandria e Santorini, il dg Consob, dopo aver accusato la vigilanza tedesca (BaFin) di aver tardato ad inviare alcuni documenti esplicativi, ha ammesso: “L’effettiva scoperta della natura e delle finalità dei contratti ha richiesto una lunga e complessa attività di indagine, per far emergere quegli elementi di prova che erano stati occultati al mercato e alle autorità di vigilanza”.
Perplesso, a dir poco, il commissario Giovanni Paglia di Si: “Davanti a questo disastro, la Consob ha sanzionato Mps e i suoi vertici per 6,5 milioni di euro. D’altra parte, come ha risposto Apponi, è impossibile scoprire le frodi prima che accadano. A questo punto l’unica domanda sensata sarebbe a cosa serva tenere in piedi la Consob, se tutto quello che può fare è irrorare sanzioni minime a delitto avvenuto?”.
Nel mentre a Piazza Affari tenevano banco Carige (+56,4%) e Creval (+20%), con la Cassa di risparmio di Genova spinta dal via libera della Consob all’aumento di capitale da 560 milioni, per il quale nel week endi è stato trovato l’accordo con gli advisor. La corsa agli acquisti, annotano gli addetti ai lavori, segnala l’interesse del mercato a partecipare all’aumento di capitale, che partirà oggi.
Quanto al Credito Valtellinese, il ritorno di fiamma sembra legato all’interesse del fondo Cerberus a investire circa 100 milioni nell’aumento da 700 milioni, previsto per la fine dell’anno. Per questo obiettivo il dg della banca Mauro Salvetti sta rimbalzando fra Usa, Inghilterra e Francia, per spiegare ai potenziali nuovi azionisti la manovra, che servirà a ripulire il bilancio dai tanti crediti deteriorati. Un argomento sempre caldissimo, sul quale il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, in un’intervista all’agenzia Ansa, ha comunque sparso un po’ di ottimismo: “Ci sono miglioramenti nella banche italiane e anche il livello di crediti deteriorati sta scendendo, quest’anno più rapidamente, e (grazie agli interventi su Mps e le due venete, ndr) circa 44 miliardi, cioè il 13,5% dello stock totale, sta uscendo dal sistema bancario italiano”. Ma la strada, visti i numeri monstre, è ancora lunga e accidentata.