Lavoro

Bancari in sciopero: «Rinnovare il contratto»

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Banche Brusca rottura delle trattative con l’Abi: manifestazione a Milano e assemblee a tappeto

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 25 marzo 2015

I sindacati dei bancari hanno proclamato due giornate di sciopero, in date da definirsi, a seguito dell’interruzione delle trattative sul rinnovo del contratto con l’Abi. Lo riferiscono fonti secondo cui, fra le altre misure, ci sarà anche il blocco degli straordinari. Oltre agli scioperi, i sindacati hanno deciso di organizzare una manifestazione a Milano, di interrompere le relazioni sindacali e industriali nelle aziende e di convocare assemblee «a tappeto» nei luoghi di lavoro. In caso di disapplicazione del contratto da parte dell’Abi, qualora non ci fosse accordo entro fine mese, i sindacati sono pronti a intraprendere iniziative legali unitarie.

All’origine della rottura delle trattative ci sarebbero forti chiusure da parte dell’Abi per quel che riguarda le nuove assunzioni il mantenimento dei livelli occupazionali attuali.I sindacati attaccano: «C’è la volontà di raggiungere l’obiettivo di destrutturazione del Contratto nazionale di categoria in funzione esclusiva della riduzione dei costi». Una decisione che creerebbe un corto-circuito mentre si procede con la riforma delle banche popolari: «Non è pensabile gestirlo senza il contratto nazionale, o con un contratto svuotato e depotenziato» spiegano i sindacati. Queste sono le controproposte: creare un «patto di sistema» per tutelare l’occupazione e il lavoro per i giovani; intangibilità del contratto nazionale e recupero dell’inflazione. Un nuovo modello di banca, e la tutela sulle ricadute conseguenti alla nuova normativa sul lavoro.

La controparte ha invece proposto: il ritiro dei contratti complementari e, tra l’altro, una proposta di aumento di 80 euro, che assorbe però l’aumento determinato degli scatti di anzianità e comprensivo dell’allungamento della valenza del contratto di sei mesi. Una proposta rifiutata perché implica la restituzione di parte del salario da parte dei lavoratori che dovrebbero finanziarsi a proprie spese il rinnovo del contratto.

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