Bagnoli, i 5 Stelle inciampano sul commissario
Piano di bonifica e riqualificazione del Sito I comitati protestano dalla ministra Lezzi. Il meet up non va all'incontro. Ischia, un’altra spina nel fianco dei pentastellati. Costa: «Lieto se il dl sarà modificato»
Piano di bonifica e riqualificazione del Sito I comitati protestano dalla ministra Lezzi. Il meet up non va all'incontro. Ischia, un’altra spina nel fianco dei pentastellati. Costa: «Lieto se il dl sarà modificato»
Incontro con i comitati e i cittadini di Bagnoli per la ministra Barbara Lezzi ieri pomeriggio. Era necessario fare il punto sul piano di bonifica e riqualificazione del Sito di interesse nazionale: dopo gli scontri con il governo Renzi, il cambio di esecutivo non ha portato alla dismissione della struttura commissariale, come volevano i comitati, ma solo a un avvicendamento al vertice con la nomina dell’imprenditore Francesco Floro Flores, vicino ai 5 Stelle e in particolare a Roberto Fico, ma anche al sindaco Luigi de Magistris.
Gli attivisti sono arrivati nella sede della Municipalità in corteo e armati di striscioni: «Avevamo chiesto un cambio di paradigma – ha spiegato Eduardo Sorge – ma il ministro ha deciso di nominare il nuovo commissario, una contraddizione rispetto a quanto ci era stato garantito. Alla nomina ci siamo opposti perché pone problemi di merito a cominciare dai trasferimenti della proprietà dei suoli da parte di Invitalia, che può mettere quote di Bagnoli sul mercato chiedendo ai privati investimenti e questi poi influiranno sulle scelte urbanistiche. Parlo dei famosi Bagnoli bond». E ancora: «Sulle coperture finanziarie per la bonifica serve un cronoprogramma che garantisca l’investimento del governo. E sul piano di sviluppo: Nisida viene immaginata come un grande porto turistico che impedirà la balneabilità. Una cosa è un porticciolo altro è il sacco di Nisida con tanto di mega alberghi».
Lezzi ha fatto quello che Renzi si è sempre rifiutato di fare, ha ascoltato la comunità di Bagnoli. Tuttavia i nodi restano: «Immagino delle precabine di regia – ha spiegato – dove ci incontriamo e decidiamo insieme cosa fare, poi da ministro è mia la piena responsabilità di portare le istanze al commissario perché le attui. Poi più avanti possiamo immaginare una formula di superamento. Sui fondi per le bonifiche: «Le risorse finanziarie ci saranno nel 2019, inserite nella legge di bilancio. Si dovrà procedere così anno per anno, 150 milioni di euro non verranno mai messi a bilancio in un’unica soluzione». Sulla proprietà dei suoli, che lo Sblocca Italia dà a Invitalia (spa in house del Mise) e sui Bagnoli bond Lezzi si è impegnata a coinvolgere i gruppi parlamentari 5S per lavorare su una modifica normativa. Insomma, il lavoro è tutto da costruire e tocca convincere la Lega, che aveva mire su Bagnoli attraverso la leghista campana Pina Castiello.
All’incontro non c’erano gli attivisti del Meetup Bagnoli-Fuorigrotta, anche loro in polemica per la nomina del commissario «incompatibile con una visione democraticamente orientata dei processi di bonifica». Non è andato giù neppure il fatto che fosse un imprenditore e non una figura tecnica. Per il Meetup, Bagnoli è un po’ come la battaglia contro la Tap in Puglia: non si può lottare contro il commissario e poi avallarlo. Contraddizioni dentro il mondo pentastellato destinate a crescere con il dl Urgenze e gli articoli sul sisma di Ischia del 2017.
Ieri a proposito di Ischia Luigi Di Maio ha affermato: «Il decreto non contiene alcun condono. Il mio unico interesse è dare la casa a chi non l’ha più». Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, aveva spiegato che la parola condono gli dava il mal di pancia, ieri però ha corretto il tiro: «I cittadini di Ischia hanno diritto ad avere una risposta rispetto a una domanda di condono edilizio, presentata in alcuni casi 30 anni fa. Solo nel caso fosse positiva, avranno diritto al contributo. Se il Parlamento apporterà miglioramenti, ne sarò lieto». Il Wwf però replica: «Gli emendamenti dei relatori, se possibile, hanno peggiorato le cose trasformando il provvedimento in un condono per le ville al mare».
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