«Baby», inquietudine giovanile
Streaming Terza produzione di Netflix Italia, debutta il 30 novembre la serie in sei episodi ispirata al caso delle prostitute minorenni. Regia di Andrea De Sica e Anna Negri
Streaming Terza produzione di Netflix Italia, debutta il 30 novembre la serie in sei episodi ispirata al caso delle prostitute minorenni. Regia di Andrea De Sica e Anna Negri
Terza produzione originale firmata Netflix Italia, Baby debutta sulla piattaforma streaming venerdì 30 novembre in sei episodi da cinquanta minuti che si vedranno in contemporanea in 190 paesi. Ambientata nel quartiere romano dei Parioli, la serie si ispira al noto scandalo delle baby squillo che riempì le cronache nel 2014 ma in realtà il racconto vuole essere più un romanzo di formazione e di passaggio dalla fase di adolescenza a quella adulta di un gruppo di studenti in un liceo bene della capitale (il nome, Collodi, è di fantasia).
PRODOTTA da Fabula Picture e diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, la serie è sata creata dai GRAMS che è un collettivo di giovani scrittori tutti under 30, Isabella Aguilar e Giacomo Durzi sono gli head writer e i creatori del soggetto della serie: «Baby – spiegano – vuole essere una serie neoromantica in cui tutti si possono riconoscere, dove a dominare è una visione insieme realistica e poetica della crescita individuale». I primi due episodi presentati in anteprima alla stampa, servono a delineare i caratteri dei singoli personaggi e a focalizzare la storia che vede al centro i personaggi di Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani), così diverse caratterialmente – tanto la prima chiusa e apparentemente algida, quanto la seconda sfrontata ma in realtà fragile e in cerca di affetto, inevitabilmente destinate a stringere amicizia. Under 20 in crisi seppure in un contesto agiato fatto di collegi esclusivi, magioni opulente e disponibilità economiche ma destinati a scontrarsi con genitori anafettivi e spesso immaturi.
«BABY» nasce in tempi stretti, Kelly Luginbuehl di Fabula Picture, spiega: «Tutto è iniziato un anno fa, volevo fare qualcosa di fresco e diverso e Nicola (De Angelis di Netflix, ndr) ci ha presentati ai GRAMS. Quando si vuole realizzare una serie, serve una specificità e questo progetto ce l’ha». «Raccontiamo storie – spiega De Sica alla sua prima esperienza con la fiction – di ragazzi alla disperata ricerca della loro identità e dell’amore. Gli adolescenti italiani vengono di solito trattati come persone leggere, con sentimenti semplici. Noi vogliamo cercare di approfondire queste personalità, scoprire il lato oscuro dei loro caratteri, fornire una visione dell’adolescenza senza dare giudizi. L’aspetto della prostituzione c’è, ma non ci sarà nulla di sensazionalistico. Ci sarà un ribaltamento tra giovani e adulti e questo è molto inquietante». Isabella Ferrari è la madre di Ludovica, divorziata, rapporto conflittuale con l’ex coniuge e una vita sentimentale instabile: «Il mio è un personaggio a cui ho voluto molto bene. E’ una donna ingenua, fragile, incapace di prendere in mano le cose pratiche della vita. E’ una sciamannata. Però è buona anche quando sbaglia».
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