Arriva il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’orchestra e il coro, guidati da Daniele Gatti, attaccano l’inno di Mameli. Non è a volte che una cerimonia obbligata. Ma questa volta l’inno commuove, si ascoltano anche le parole. E sembrano il ritratto dell’Italia di adesso: «noi siamo da secoli / calpesti, derisi, / perché non siam popolo, / perché siam divisi …». Un partito politico oggi si fregia del primo verso. Ma si ha la percezione che l’Italia di Mameli e quella che vedremo sulla scena, dove si rappresenta Il trovatore, l’Italia sognata da Verdi, non è quella di oggi....