Aziende sospese con il 10% di lavoratori irregolari e obbligate al pagamento dei salari
Il decreto Le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro. Da gennaio a ottobre i morti in cantiere e nelle fabbriche pari a quelli del 2020
Il decreto Le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro. Da gennaio a ottobre i morti in cantiere e nelle fabbriche pari a quelli del 2020
Un decreto unico, con le misure fiscali e le norme sulla sicurezza sul lavoro per velocizzare i lavori parlamentari di esame e conversione del provvedimento, nella sessione di bilancio che sta per aprirsi con il varo della manovra. Il decreto sulla sicurezza prevede di accelerare le nuove assunzioni attese per potenziare gli Ispettorati del lavoro territoriali e nelle Asl. Sono previsti interventi per migliorare il coordinamento tra Istituti preposti alle verifiche e al controllo della sicurezza sul lavoro a livello territoriale, un ruolo che sarà assegnato all’Ispettorato nazionale. Si procederà alla costruzione dell’annunciata banca dati unica attraverso il Sistema Informativo Nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp) che servirà a migliorare la condivisione delle informazioni e a orientare l’attività di vigilanza. Il decreto prevede una serie di sanzioni come la sospensione delle aziende che non rispetteranno le norme sulla sicurezza fino al ripristino delle condizioni di legalità. Il provvedimento stabilisce l’arresto delle attività imprenditoriali che scatterà anche in presenza di una percentuale superiore al 10% di lavoratori irregolari, soglia inferiore rispetto a quella attuale che prevede il 20% . Le aziende sospese dovranno, nel periodo di pausa dell’attività produttiva, continuare a pagare lo stipendio ai lavoratori fino a quando non avranno sanato la situazione di illegalità.
«Credo che sia un primo segnale di inversione di tendenza molto importante». È un elemento significativo che richiede di proseguire con molta forza su questa strada – ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini all’uscita da Palazzo Chigi dove ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro del Lavoro Andrea Orlando insieme ai segretari delle altre confederazioni Cisl e Uil – La prossima settimana ci sarà un incontro convocato dal ministro del Lavoro per affrontare i temi della formazione all’ingresso al lavoro e di come estendere l’esperienza positiva dei protocolli alla sicurezza usati per la gestione Covid anche in una fase non più di emergenza». L’incontro è stato «importante perché arriva alla vigilia della grande manifestazione di sabato, in un clima di responsabilità comune che è la risposta migliore alla violenza, ai fascismi, agli estremismi degli ultimi giorni» ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra,
Vediamo la situazione della sicurezza sul lavoro partendo dalle regioni. Ad esempio «in Veneto ci sono solamente 150 i tecnici dello Spisal, in tutte le nove Ulss. Troppo pochi, ne sia assunto un numero congruo per assicurare il massimo della sicurezza» ha sostenuto ieri il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni, secondo il quale è «fisiologico» che durante il lockdown «vi sia stata una diminuzione dei casi, anche a motivo di un ricorso diffuso al lavoro agile. Tuttavia, un +21% di morti sul lavoro in dodici mesi non è socialmente accettabile. Vengano messe a bilancio risorse adeguate – conclude – soprattutto in una logica di prevenzione». Secondo gli ultimi dati Inail da gennaio a ottobre il numero di morti in cantiere e nelle fabbriche è pari a quelli registrati, complessivamente, nell’intero 2020.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento