“Ayraultport” fa tremare il governo
Notre Dame des Landes Gli scontri ai marigini della manifestazione di sabato a Nantes contro il nuovo aeroporto lasciano il segno. I Verdi in difficoltà, tra appoggio ai contestatori e presenza nel governo. Valls contestato, a destra e a sinistra. Ci sono state provocazioni?
Notre Dame des Landes Gli scontri ai marigini della manifestazione di sabato a Nantes contro il nuovo aeroporto lasciano il segno. I Verdi in difficoltà, tra appoggio ai contestatori e presenza nel governo. Valls contestato, a destra e a sinistra. Ci sono state provocazioni?
Quentin, 23 anni, ha perso l’occhio sinistro a causa di un tiro di lacrimogeni da parte della polizia alla manifestazione di sabato a Nantes, contro la costruzione del nuovo aeroporto di Notre Dame des Landes, ribattezzato dagli oppositori “Ayraultport de Notre Dame de Hollande”, perché voluto dal primo ministro Jean-Marc Ayrault, ex sindaco di Nantes e appoggiato dal presidente. Quentin è rimasto ferito nei violenti scontri che hanno avuto luogo a margine del grosso corteo – 20mila persone per la Prefettura, 50-60mila per gli organizzatori – di contestazione del progetto. Il ministro degli interni, Manuel Valls, accusato dall’opposizione di non aver previsto la presenza dei casseurs, ha parlato di violenza “inammissibile” da parte di elementi dell’ “ultra sinistra radicalizzata” unita ai Black Blocs, anche stranieri. Valls accusa gli organizzatori di non aver saputo mettere in atto un servizio d’ordine efficiente. I manifestanti puntano il dito contro la polizia per essere stata troppo presente e vicina al corteo, per aver sparato i lacrimogeni ad altezza d’uomo. C’è chi sostiene addirittura che sono stati degli agenti delle forze dell’ordine a fare della provocazione. Otto poliziotti sono rimasti feriti negli scontri. Gli organizzatori ne hanno contati una cinquantina tra i manifestanti (sorprendentemente, non c’è in questo caso un bilancio ufficiale).
La costruzione di un secondo aeroporto a Nantes (e il terzo della regione), di cui si parla ormai dagli anni ’60, è sempre più contestata. Il 56% dei francesi ormai non è più d’accordo con questo progetto, che dovrebbe sorgere in una zona umida destinata alla produzione agricola. Molti slogan nel corteo indicavano: “si’ a legumi, no al bitume”. Negli ultimi mesi, la contestazione è cresciuta, la Zad (zona di attività differita) è occupata da tempo da militanti anti-aeroporto, che hanno organizzato una specie di comune agricola. C’è anche stata una petizione, firmata da 200 piloti, che denuncia i rischi di un aeroporto costruito in una zona nebbiosa. Molte inchieste sul terreno hanno mostrato l’inutilità dell’opera, mentre i lavori sono bloccati perché sono in corso varie procedure giudiziarie, avviate dai contestatori. Politicamente, il progetto sembra praticamente morto. “Non credo che i lavori inizieranno nei prossimi mesi – ha commentato l’eurodeputato Verde, José Bové – il rischio politico è troppo grande”, a un mese dalle elezioni municipali e a meno di 100 giorni dalle europee, con un governo socialista che si prepara a una sconfitta elettorale (soprattutto alle europee, con il rischio del Fronte nazionale primo partito di Francia, mentre alle municipali prendono il sopravvento delle questioni locali e i danni potrebbero venir limitati).
La manifestazione di sabato e gli scontri violenti stanno facendo tremare la coalizione di governo. In una prima reazione, Ayrault ha ingiunto a Europa Ecologia di “uscire dall’ambiguità”: difatti, c’erano vari esponenti dei Verdi al corteo di Nantes e la ministra delle aree urbane, Cécile Duflot, oppositrice storica all’aeroporto Notre Dame des Landes, si è apertamente schierata con la manifestazione di sabato, pur condannando le violenze. Ma poi Ayrault ha abbassato i toni, per timore di aprire una crisi di governo irreversibile, in un momento in cui si moltiplicano le voci di un rimpasto governativo. I Verdi, che hanno due ministri nel governo Ayrault, sono in bilico. Hanno ricevuto critiche nel corteo di sabato, “i verdi diventati gialli”, perché restano al governo pur contestandone una delle scelte politiche. Ma il momento della resa dei conti nel governo Ayrault potrebbe non essere ancora arrivato.
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