Autostrade torna pubblica al 51%
Il caso Venerdì 18 giugno la protesta a Genova con il comitato delle vittime del crollo del Ponte Morandi avvenuti quasi tre anni fa: «Non è possibile scendere a patti con chi ha svenduto la sicurezza di tutti per il proprio personale tornaconto»
Il caso Venerdì 18 giugno la protesta a Genova con il comitato delle vittime del crollo del Ponte Morandi avvenuti quasi tre anni fa: «Non è possibile scendere a patti con chi ha svenduto la sicurezza di tutti per il proprio personale tornaconto»
Ventidue anni dopo la privatizzazione, e a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi a Genova, la famiglia Benetton ha ceduto la maggioranza di Autostrade per l’Italia. L’azienda torna nel settore pubblico per il 51%. La società Cassa Depositi e prestiti Equity consorziata con i fondi privati Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Asset Management ( 24,5% a testa) ha raggiunto l’accordo con Atlantia per l’acquisizione dell’88,06% del pacchetto azionario di Aspi attraverso la newco Holding Reti Autostradali. è l’esito di una tormentata e lunga trattativa che ha fissato la valutazione del valore di Autostrade a 9,3 miliardi di euro. Ai Benetton andranno 8 miliardi di euro. La complessa operazione, annunciata l’altra notte, sarà portata a termine nei prossimi mesi dopo il via libera da parte delle Autorità. La nuova società ha annunciato un piano di investimenti sui tremila chilometri della rete autostradale c per «migliorare l’efficienza dei programmi di manutenzione dell’infrastruttura e garantire i massimi livelli di prestazioni e sicurezza per gli automobilisti».
L’operazione è contestata dai parenti delle vittime del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018. Il Comitato Ricordo Vittime parteciperà a una manifestazione indetta venerdì 18 davanti alla Prefettura di Genova. «Siamo stati invitati dagli organizzatori a questa importante iniziativa, siamo onorati di partecipare e ringraziamo – ha detto Egle Possetti, fondatrice e presidente del Comitato -. Lotteremo fino alla fine perché questo accordo è uno schiaffo devastante ai nostri morti e a tutti i cittadini. Vedremo chi avrà voglia di documentare l’evento e lo ricorderemo». La manifestazione di venerdì prossimo è stata promossa da numerose sigle del mondo economico, politico e sociale genovese e ligure, il Comitato Autostrade Chiare, il Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, l’Unione Comitati di quartiere Genovesi e Italia Nostra sezione Genova. «Non è possibile scendere a patti – sostengono – con chi ha svenduto la sicurezza di tutti per il proprio personale tornaconto».
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