Come suggeriva Ingmar Bergman nel suo Persona, il linguaggio, la comunicazione e, per estensione, l’arte sono in definitiva inadeguati e fraudolenti: c’è sempre una maschera per nascondere il viso. E di questo travestimento, di questo inganno, e del suo successivo svelamento, parla l’ultimo album di Marracash, intitolato, per l’appunto, come il capolavoro del maestro svedese. «Mi è piaciuto fin dal titolo, è un film che mi ha ispirato tantissimo e che ho voluto mettere in copertina, sostituendo il mio volto a quello di Bibi Andersson» ha dichiarato il rapper «Peraltro “persona”, per gli anglosassoni, vuol dire esattamente personaggio, quindi potevo...