Dopo qualche settimana di apparente tranquillità la guerra afghana torna nella capitale con un’autobomba che il suo guidatore scaglia contro un autobus che stava portando al lavoro – sono le 6.45 del mattino – alcuni impiegati del ministero per le miniere e il petrolio. Non è una tecnica nuova e a farne le spese sono già stati lavoratori dei media o di altri ministeri. Ma non sono certo gli alti papaveri dei dicasteri a perdere la vita in un attentato che avrebbe ucciso almeno 36 persone e ne avrebbe ferite 40, anche se nel quartiere abita un alto dignitario del...