«La mia generazione fu sommersa da un delirio di voli spaziali, giornaletti, cinema e rock’n’roll. Furono anni di conti alla rovescia, di rampe di lancio viste in pallidi filmati in bianco e nero alla tv. Di ascese celesti e fragori infernali che sarebbero diventati la colonna sonora della mia infanzia». Così Igort, al secolo Igor Tuveri, fumettista italiano, nella sua autobiografia – che più precisamente sarebbe giusto chiamare viaggio nei propri sogni – «My generation» (Edizioni Chiarelettere, pagine 300, euro 19,90), un volume con copertina (un David Bowie icona sovrastata da un ragazzino che va a scuola con palloncino Sex...