Austria, la beffa del colla gate
Figuraccia del ministero dell’interno, ancora problemi con l’elezione del presidente: le buste per il voto via posta non chiudono, rinviato al 4 dicembre il ballottaggio tra il candidato dei Verdi Van der Bellen e quello dell’estrema destra Hofer
Figuraccia del ministero dell’interno, ancora problemi con l’elezione del presidente: le buste per il voto via posta non chiudono, rinviato al 4 dicembre il ballottaggio tra il candidato dei Verdi Van der Bellen e quello dell’estrema destra Hofer
Incidenti senza fine intorno alle presidenziali austriache, dopo che il ballottaggio del 22 maggio era stato annullato dalla Corte Costituzionale per irregolarità durante lo scrutinio. Ora ci si è messa la colla a creare una nuova débâcle, colla che non tiene: «Non siamo in grado di garantire elezioni conformi alla legge per un errore di produzione delle buste delle schede postali, buste che non si chiudono» ha ammesso ieri il ministro degli interni austriaco Wolfgang Sobotka, del partito popolare (Oevp), ufficializzando il rinvio della ripetizione dell’attesissimo ballottaggio tra l’ex capogruppo verde Alexander Van der Bellen e il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer previsto per il 2 ottobre. La nuova data decisa ieri pomeriggio insieme ai capigruppo parlamentari, mancava il leader dell’estrema destra di H.C. Strache, sarà il 4 dicembre. Verrà anche cambiato il corpo del delitto: niente più buste incollate su tre lati, ma ritorno a quelle più solide normali e alla tipografia di stato.
Il rinvio era ormai sulla bocca di tutti in Austria, non poteva certamente tenere l’escamotage consigliato dalla hotline del ministero degli interni agli elettori per corrispondenza che votando scoprivano le buste scollate: «Aggiungete un po’ di colla, con lo stick magari, che non si vede», strada che avrebbe portato dritto a un nuovo annullamento da parte della Corte costituzionale. Il colla gate del ministero degli interni ha scatenato la rete, ira e risate, circola la maglietta «Io c’ero, presidenziali 2016 -2017» la nota scrittrice Marlene Streeruwitz ci sta scrivendo un romanzo a puntate sul web. Robert Misik politologo e saggista nel suo videoblog accusa l’incapacità perdurante su tutti i fronti del ministero degli interni: ultima la legge sul presunto stato di emergenza nel paese, in nome del quale respingere le domande d’asilo al confine, legge attualmente sotto esame di istituzioni e ong. «Emergenza c’è solo nel vostro ministero del caos, ministero della tortura di rifugiati». Una smentita della politica e delle scelte del ministero degli interni arriva anche dal tribunale di Graz che pochi giorni fa ha giudicato illegittimo il respingimento a Spielfeld al confine con la Slovenia di sette rifugiati da Siria, Afganistan e Irak.
Spiegando la tragicommedia elettorale Sobotka ha dismesso i panni del duro. Al prossimo tentativo, il 4 dicembre sarà tutto in regola? Il rinvio della ripetizione del ballottaggio non è un’operazione facile. Urta contro la legge in materia che prevede tempi così dilatati solo in caso di morte di uno del candidati. Richiede dunque un’iniziativa legislativa prevista in tempi record. È stato deciso anche l’aggiornamento dell’elenco degli aventi diritto al voto, nel frattempo circa un 49mila persone sono morte, mentre all’incirca 47 mila giovani hanno compiuto 16 anni acquisendo quindi il diritto di votare. Anche questo aggiornamento è un’operazione in contrasto con la sentenza della Corte costituzionale che prevedeva che il nuovo ballottaggio avvenisse con le stesse regole. Ci vorrà dunque una nuova legge votata in questo caso da una maggioranza dei due terzi del parlamento, che dovrebbe esserci, per non rischiare una nuova bocciatura della Corte costituzionale.
La Fpoe di H.C. Strache è contro il rinvio della data del voto. Per risolvere il problema buste scollate chiede invece che si cancelli il voto per corrispondenza, limitandolo casomai ai soli residenti all’estero. Il voto per corrispondenza è usato massicciamente proprio all’interno, per lasciare la libertà di movimento agli elettori garantendo tempi e luoghi flessibili di voto. Infatti in vista del 2 ottobre migliaia di persone sono già andate a votare, schede che ora verranno annullate, di nuovo. All’ultimo ballottaggio c’è stato un record di votanti via lettera (il 14%), decisivi per la vittoria di Alexander Van der Bellen. Il professore verde che si è visto impugnare e annullare la sua vittoria del maggio scorso è più determinato che mai. La sua campagna elettorale non farà nessuna pausa, annuncia, continuerà fino al 4 dicembre. «Meglio così, c’è più tempo per le iniziative spontanee che sono in aumento» ha detto ieri. Infatti la mobilitazione civile intorno al candidato dei Verdi cresce, ultima iniziativa i concerti in tutta la città organizzata da dj e musicisti a Vienna, gruppi spontanei di sostegno stavolta anche nelle campagne. Gli ultimi sondaggi danno un leggero vantaggio al professore verde, a conferma della vittoria già raggiunta in maggio.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento