Gli aborigeni li chiamano minga, come le formiche nere che popolano l’outback fabbricando nidi grandi come frigoriferi. E come insetti li vedono arrampicarsi su quella roccia che essi ritengono sacra e chiamano Uluru e i bianchi Ayers Rock, in fila indiana cominciando dopo l’alba, interrompendosi quando fa troppo caldo. Sono turisti, i minga, in schiacciante maggioranza australiani. Oltrepassano allegramente il cartello in sette lingue “Per favore non scalate” e cominciano l’ascesa. Lottano contro il tempo: dopo decine di anni di scalate, il luogo sacro sta per tornare ciò che era prima che la Gran Bretagna decidesse di edificare la più...