Desiderantur, o più estesamente aliquot lineae desiderantur era una formulare glossa filologica, oggi evocativa e plurisensa – ricomposizione, processo di individuazione… – nell’uso fattone da Sanguineti sulla soglia di Laborintus. Mancano alcune righe di testo, c’è una lacuna nella compagine del tessuto, fra le parole, nel corpo del testo. E se ne sente la mancanza, l’assenza immedicabile, tanto da istillarne nostalgia, desiderio. La perdita da cui muove La notte ha la mia voce (Einaudi «Stile Libero Big», pp. 176, € 16,50), il terzo, generoso romanzo di Alessandra Sarchi, è quella dell’interezza del corpo, o meglio della sua integrità percettiva. Alla...