Aumentano gli infortuni sul lavoro, sanità più colpita
Rapporto Inail In diminuzione gli incidenti mortali: tra gennaio e luglio di quest’anno sono stati 569, 108 in meno rispetto al 2021
Rapporto Inail In diminuzione gli incidenti mortali: tra gennaio e luglio di quest’anno sono stati 569, 108 in meno rispetto al 2021
Salgono gli infortuni sul posto di lavoro ma scendono i morti. L’Inail ha rilasciato il suo rapporto sui primi sette mesi dell’anno e il quadro che ne esce è in chiaroscuro, con numeri in ogni caso da piccola guerra: le denunce di infortunio sono state 441.451 (+41.1% sull’anno scorso), mentre le patologie di origine professionale si assestano a quota 36.163 (+6.8%).
I settori in cui gli infortuni sono cresciuti di più sono la sanità (+143.4%), i trasporti (+137.1%), la ristorazione e l’alberghiero (+85.2%) e l’industria (+38.8%).
«L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 – si legge nella nota dell’Inail che accompagna il rapporto – è legato sia alla componente femminile, che registra un +67,1% (da 112.829 a 188.509 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +26,5% (da 199.933 a 252.942). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+44,1%), sia quelli extracomunitari (+28,8%) e comunitari (+23,6%)». Ovviamente a pesare c’è anche l’allentamento delle restrizioni pandemiche, con molte più persone che sono tornate a lavorare in presenza, contribuendo alla moltiplicazione dei casi di infortunio.
Gli incidenti mortali tra gennaio e luglio sono stati 569, 108 in meno del 2021, anno in cui già si era registrato un decremento rispetto al 2020 (716 decessi denunciati).
Le denunce di malattia professionale sono state 36.163 (+6.8% sul 2021, che fece registrare un balzo del 43.5% sul 2020). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio (due anni di Covid, in questo senso, si fanno sentire).
La regione che in assoluto ha fatto registrare il più alto numero di irregolarità rilevate dagli ispettori dell’Inail sono le Marche: l’83.40% dei casi segnalati, infatti, hanno portato alla luce situazioni sanzionabili: su 702 verifiche e 4.528 lavoratori coinvolti, 665 sono stati trovati in condizioni di lavoro nero, 223 sotto caporalato, 1.490 coinvolti da fenomeni di interposizione illecita di manodopera, 999 con violazioni dell’orario di lavoro e 1.172 in situazioni critiche sul fronte della salute e della sicurezza. «È dunque questo il “modello Marche” decantato dalla destra», si domanda la Cgil in un comunicato.
Da notare come, proprio nelle stesse ore in cui uscivano i dati dell’Inail, in provincia di Bergamo un operaio di 32 anni è caduto da un’altezza di 10 metri mentre sistemava delle reti paramassi ed è stato ricoverato in codice rosso.
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