Attacco ai Sem Terra nel Paraná, 2 morti e 6 feriti
Brasile Il massacro a pochi giorni dal decreto di esproprio firmato dalla presidente
Brasile Il massacro a pochi giorni dal decreto di esproprio firmato dalla presidente
Nella notte del 7 aprile, il Movimento dei Sem Terra (Mst) ha subito un grave attacco, in Brasile, nello stato del Paraná. La polizia militare ha fatto irruzione nel campo Dom Tomas Balduino, che si trova nel municipio Quedas do Iguaçu, nel centro-sud dello stato, ha ucciso due contadini e ne ha feriti almeno altri sei.
Il Paraná è uno degli stati che si trova più a sud, al confine con la provincia argentina di Misiones. Un’area in cui agisce l’impresa del legno Araupel, disturbata dalla presenza dei contadini senza terra che, tra maggio e giugno del 2014, hanno organizzato due accampamenti: il primo, chiamato Herederos de la Tierra, si trova nel municipio Rio Bonito do Iguaçu, e ci vivono oltre 1000 famiglie che producono alimenti. Il secondo, Dom Tomas Balduino, è stato organizzato nel municipio Quedas do Iguaçu, a circa 250 km dalla città di Foz de Iguazu, e comprende oltre 1.500 famiglie.
Le famiglie subiscono costanti minacce e persecuzione da parte dei pistoleri dell’impresa: con la complicità del governo statale, che certo non vede di buon occhio l’attività dell’Mst. Il governatore è infatti Carlos Alberto Richa, del partito di destra Partido Social Democrata Brasilero (Psdb), feroce avversario del governo Rousseff.
In uno scenario di crescente tensione sociale e nel quadro della profonda crisi politica che vive il paese, le guardie della Araupel, accompagnate dalla polizia militare hanno attaccato i contadini all’entrata dell’accampamento provocando il massacro. La versione della polizia militare è che qualcuno li ha chiamati denunciando un incendio e che quando gli agenti sono arrivati sul posto sono stati aggrediti. Una versione decisamente respinta dall’Mst e dagli avvocati che temono vi possano essere molte più vittime nell’accampamento, perché la polizia non ha lasciato entrare nessuno e sta inquinando la scena del crimine.
L’attacco avviene in un momento in cui il Psdb, insieme ad altri partiti di destra, cerca di cacciare dal governo la presidente Dilma Roussef, contro la quale è in corso un procedimento di impeachment che per ora non è stato bloccato. Il Movimento dei Sem Terra, insieme ad altri movimenti popolari, pur critici nei confronti di alcune misure decise dal governo sotto la pressione dei poteri forti, difende Dilma Rousseff e denuncia il colpo di stato strisciante, che avanza anche attraverso l’uso politico delle inchieste giudiziarie. Una di queste ha anche coinvolto nella tangentopoli brasiliana l’ex presidente Lula da Silva, che Dilma ha designato come capo di gabinetto, ma la cui nomina rimane appesa al un ricorso.
Il 1 di aprile, i dirigenti dell’Mst si sono riuniti con la presidente Rousseff, che ha firmato diversi decreti di esproprio per oltre 35.000 ettari in 14 stati del paese, cominciando a dar corso a una delle richieste principali avanzate da anni dai movimenti popolari: una Riforma agraria integrale. Una decisione che tocca gli interessi politici legati al grande latifondo e nello specifico quelli legati all’impresa forestale Araupel.
Il 6 di aprile, nel municipio di Mogeiro (nello stato Paraiba) è stato ammazzato Ivanildo Francisco da Silva, 46 anni, presidente del governativo Partito dei lavoratori (Pt).
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