Visioni

Aterballetto celebra la giornata della danza

Aterballetto celebra la giornata della danza«With drooping wings» – foto di Christophe Bernard

A teatro La Dance week è il primo appuntamento per festeggiare il passaggio della Fondazione da Centro di Produzione e Centro Coreografico Nazionale

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 ottobre 2022
Francesca PedroniREGGIO EMILIA

Aterballetto Dance Week. Primo appuntamento per festeggiare nei giorni scorsi il passaggio della Fondazione Nazionale della Danza/ Aterballetto di Reggio Emilia, diretta dal 2018 da Gigi Cristoforetti, da Centro di Produzione a Centro Coreografico Nazionale. È il primo in Italia, istituzione sulla cui progettualità ci sarà più di un’occasione per tornare. Intanto annunciata una ricca tournée internazionale con i danzatori di Aterballetto e il debutto di Over Dance, creazione per interpreti over 60 a firma di Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, in febbraio allo Chaillot di Parigi.

MA ECCO la Dance Week: due hit della compagnia gratuiti al teatro Valli, il bellissimo Bliss di Johan Inger sul Köln Concert di Keith Jarrett e il battente Secus di Ohad Naharin, incursioni danzate dal centro di Reggio Emilia alla periferia con una versione ad hoc delle trasformiste Microdanze, chiusura con il debutto di Double Side, nel cartellone del festival Aperto, in scena sempre al Valli, replica martedì al Comunale di Ferrara. Double Side punta alla relazione tra danza e musica dal vivo con le creazioni del coreografo cubano Norge Cedeño Raffo e dalla canadese Danièle Desnoyers. In scena con i danzatori il Quartetto Motus, selezionato per il progetto dalla Fondazione Arturo Toscanini. Il 35enne Norge Cedeño Raffo affronta lo Stabat Mater di Arvo Pärt. Il pezzo gioca su luci caravaggesche ed è l’incontro tra tre strumenti, tre voci, tre corpi. Daniel Saul Daniele Ardillo, Martina Forioso e Ivana Mastroviti, interpreti storici di Aterballetto, lo danzano con uno spessore nel movimento e nella taratura sentimentale di netta riconoscibilità negli accenti scapolari scalfiti, nell’attorcigliarsi centripeto del corpo, nella relazione.

UN SEGNO vibrante tra la vita e la morte, ambientato tra le scure liane del set ideato da Fabiana Piccioli. With drooping wings di Danièle Desnoyers si muove tra estratti da Purcell, riscritti dal compositore Federico Gon nell’inedita partitura An English Suite. Il titolo della coreografia, come alcune parti della musica, si rifà al Dido and Aeneas. All’oscurità dello Stabat Mater si contrappone la luce, il fluire cangiante delle liane e del gruppo (8 danzatori), tra momenti solistici e duetti. Resta negli occhi il dialogo poetico tra Ivana Mastroviti e Estelle Bovay, il finale collettivo, la bravura dei danzatori tutti. Non si sente però la necessità coreografica dell’inserto elettronico di Ben Shemie: spezza l’affondo in Purcell senza aggiungere novità nel segno della danza. Da ripensare in vista di una maggiore coesione.

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