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«Assange sarà estradato. Ma i leak hanno cambiato il mondo»

«Assange sarà estradato. Ma i leak  hanno cambiato il mondo»

Intervista I sostenitori di Assange e Wikileaks utilizzeranno i procedimenti di estradizione per sottolineare il pericolo di criminalizzare tutto il giornalismo

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 aprile 2019

Alexander Urbelis è l’avvocato fondatore dello studio Blackstone Law Group che si occupa di privacy e sicurezza, e hacker parte del gruppo newyorchese 2600.

Qual è lo scenario legale più prevedibile per Assange?

Ce ne sono diversi e tutti da resa dei conti. Assange è già giudicato colpevole per non essersi arreso alla magistratura del Regno unito, il significa che sarà soggetto a confinamento lì. Intanto gli avvocati britannici di Assange hanno dichiarato di voler combattere la richiesta Usa di estradarlo; il tribunale del Regno Unito a maggio sarà il campo di battaglia dove i sostenitori di Assange e Wikileaks utilizzeranno i procedimenti di estradizione per sottolineare il pericolo di criminalizzare il giornalismo ma, non a caso, il Dipartimento di Giustizia Usa ha elaborato l’accusa lungo linee molto rigorose. Rischiando solo 5 anni di prigione, sarà difficile per Assange sostenere che il sistema legale Usa lo stia perseguendo in modo aggressivo. Contemporaneamente anche i legali per la presunta vittima di stupro in Svezia, cercheranno l’estradizione di Assange. La mia previsione è che Assange sarà estradato negli Usa e ciò sarà in gran parte dovuto alla strategia del Dipartimento di Giustizia.

Qual è l’opinione generale su Assange della comunità hacker?

Se mi avessi fatto questa domanda prima delle elezioni del 2016 avrei detto che la comunità hacker ha opinioni favorevoli su Assange: non ci sono dubbi sul suo coraggio e che abbia fatto luce su segreti che non dovevano restare segreti. Negli ultimi 2 anni il sostegno è diminuito. Non hanno giovato alla sua reputazione il suo coinvolgimento nella pubblicazione dei documenti di Guccifer 2.0 dalla Convention nazionale democratica, i contatti con Roger Stone, o che Trump abbia affermato ‘di amare Wikileaks’. Tutto questo, aggiunto a ciò che molti interpretano come un comportamento narcisistico, non sia stato il modo migliore per Assange di mantenere amici nella comunità hacker dove ci sono comunque sostenitori irriducibili di Wikileaks che credono che missione e scopo di Wikileaks siano incarnati in Assange. Colpevole o no, non si può negare che le pratiche e le ingiustizie che Assange e Wikileaks hanno messo in luce con i leaks di Chelsea Manning abbiano cambiato il mondo. E per questo sarò continuamente in conflitto: applaudo il risultato finale ma non sono d’accordo con i mezzi.

Cosa rischia ora Chelsea Manning a causa di Assange? È stata sufficientemente protetta da Wikileaks?

Per come stanno le cose non penso che Manning debba affrontare alcun rischio legale per conto di Assange. Un tribunale militare l’ha già processata e condannata per i reati derivanti dal Codice militare, e Obama aveva poi commutato la sentenza; per il Quinto Emendamento non può essere condannata per le stesse accuse. Se Assange dettagliasse le azioni di Manning alle autorità Usa darebbe origine a reati separati e lei dovrebbe affrontare ulteriori accuse da civile, ma penso sia uno scenario improbabile. Al momento, le questioni legali per le quali è imprigionata sono per aver rifiutato di fornire testimonianza su Wikileaks al gran jury, radicata nella convinzione che la testimonianza segreta sia ingiusta. Questa protezione di Wikileaks al costo della propria libertà mi sembra strana. Per quanto io comprenda, Wikileaks non ha fatto sforzi per proteggere Manning nel corso del processo. Certo, forse c’era poco che Wikileaks potesse fare ma è fondamentale ricordare che nel 2017 Wikileaks aveva promesso che ‘se Obama concederà la clemenza a Manning, Assange accetterà l’estradizione degli Usa’. Poi Assange ha rinnegato questa promessa.

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