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Assad si ricandida, l’opposizione grida alla farsa

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Siria Il presidente sicuro di ottenere il 3 giugno un nuovo mandato, grazie anche alla legge elettorale che lo favorisce. Sono sei gli sfidanti, tra i quali una donna. Il paese intanto sprofonda nella guerra civile

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 29 aprile 2014

Il presidente siriano Bashar Assad ieri ha depositato la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 3 giugno prossimo. Nessuna sorpresa perchè Assad da tempo aveva indicato la sua intenzione di presentarsi per un nuovo mandato di sette anni. Il voto è già stato bollato come una “parodia” dall’opposizione e dai Paesi occidentali e arabi. Dei sei siriani che hanno presentato la candidatura oltre ad Assad, nessuno sembra poter sfidare il presidente in carica. Poco prima dell’annuncio giunto da Assad, altri quattro siriani – Sawsan Haddad, Samir Maala, Mohammad Firas Rajjouh e Abdel-Salam Salameh – si sono aggiunti all’uomo d’affari Hassan al-Nouri e all’ex comunista Maher Hajjar nella lista degli “sfidanti”. Le opposizioni parlano di “elezioni-farsa”, a causa della legge elettorale.
Non può presentare la propria candidatura chi non è vissuto in Siria in modo continuativo negli ultimi 10 anni (è il caso di numerosi dissidenti e oppositori) e non è figlio di genitori entrambi siriani. I candidati dovranno ricevere il sostegno di almeno 35 parlamentari su 250 e tenendo presente che nessun membro dell’assemblea può sostenere più di un candidato e che 160 di loro fanno parte del partito Baath guidato da Assad, di fatto solo uno o due dei potenziali sfidanti potrà presentarsi davanti agli elettori. Senza dimenticare che la guerra civile renderà impossibile il voto in almeno la metà del paese. (mi.gio.)

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