La morale dell’ottantanovesimo Academy Award? Non quella suggerita da qualcuno (tra cui il critico di Variety, Owen Gleiberman), lunedì mattina, o promossa nei mesi scorsi dalla rispettata Anne Thompson, che vede il trionfo del piccolo film coraggioso contro il «candidato dell’establishment». O, peggio ancora, il riscatto del cinema delle realtà importanti contro quello di evasione. La cerimonia dell’Oscar 2017 ha avuto un happy ending, non per via della vittoria di un film sull’altro ma, innanzitutto, per la grazia e il rispetto reciproco con cui gli interessati hanno gestito un Helzapoppin televisivo già mitico, su un palco in cui confluivano, coerentemente,...