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Arte e bellezza al Cantiere

Arte e bellezza al Cantiere

Festival Montepulciano - sotto l'attenta gestione di Hans Werner Henze - rimane un’isola molto felice nel panorama della musica e non solo.

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 agosto 2019
Marco RanaldiMONTEPULCIANO

Montepulciano – sotto l’attenta gestione di Hans Werner Henze – rimane un’isola molto felice nel panorama della musica e non
solo. Grazie alla direzione artistica di Roland Boer che ha incarnato in se proprio l’assunto henzeniano di
produrre musica in mezzo alle persone, cercando quanto più possibile di svecchiare e di non imborghesire i
rapporti. Egli che è già direttore di notevole caratura, ha mostrato come nel concerto di chiusura del
Cantiere 2019 si possa coniugare l’arte, la bellezza e soprattutto l’emotività di essere a capo di una
orchestra di ragazzi che saranno il futuro della musica. Con un programma intensissimo, Boer ha diretto la
RNCM Symphony Orchestra partendo dalla Scena d’amore del Romeo e Giulietta di Hector Berlioz. Ma
quando ha introdotto il Concerto K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart la sintesi fra passione e professione
ha preso piede grazie anche e soprattutto al magnifico talento del giovanissimo pianista Massimiliano
Cuseri, aretino formatosi proprio alla scuola di Tiezzi che è il docente di pianoforte dell’Istituto Poliziano.

E ANCORA nel segno della passione, la suite di Caikovskij “Romeo e Giulietta” travolgente e affettuosa.
Chiusura naturalmente con la passione più frenetica e moderna di Leonard Bernstein e la suite da “West
Side Story”. Roland Boer oltre ad essere un ispirato direttore artistico del Cantiere ha in se proprio il germe
di quella sana follia che si chiama passione e che riesce a trasmettere ai suoi orchestrali e ad un pubblico
che gremiva il Duomo di Montepulciano. Da lacrime insomma la sua presenza che ha in qualche modo
degnamente sostituito quella del suo predecessore Detlev Glanert, persona e compositore di evidente
spessore.

COME nell’indice di esistenza del Cantiere anche quest’anno vi è stata la presenza di una nuova o
quasi, opera lirica. Un perfetto connubio fra Claudio Monteverdi e Claudio Ambrosini basato sulla tragica
storia di Tancredi e Clorinda messa in versi da Torquato Tasso e messa in musica in due epoche diverse.
Ambrosini sa di dover avere come riferimento uno dei perfetti equilibri sonori di Monteverdi “Il
combattimento di Tancredi e Clorinda” e parte dalla fine ovvero da dopo il combattimento presentando un
atto unico straziante, pieno di passione e di amore per quei protagonisti che sono forse l’epigono del senso
della vita. Perfetta la regia di Matelda Cappelletti e della direzione precisissima di Roger Hamilton a capo di
una compagine della RNCM. Ottima la presenza dei cantanti Giovanni Schiassi, Claudio Zazzaro, Christian
Federici, Alvaro Lozano. Il tutto al Teatro Poliziano a cui ha fatto seguito nella Sala Henze una intensissima
interpretazione di “Notte trasfigurata” di Schoenberg da parte del Montfort Quartett e di Jorg Winkler alla
viola e di Patrizio Serino al cello.

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