Tra i molteplici elementi di ordine sociale, economico e culturale che ci consentono di comprendere il nostro recente passato di italiani divisi tra due realtà geografiche, il nord e il sud, che ancora oggi faticano ad allinearsi, un posto di rilievo spetta all’indagine etnografica. In Elogio del magnetofono, Gianni Bosio infaticabile ricercatore delle culture popolari aveva dimostrato che la possibilità di raccogliere i suoni del mondo popolare permetteva di compiere un passo fondamentale di appropriazione della storia tramandata per via orale con la stessa attenzione critica offerta dai testi scritti. Fu una bella scossa per il mondo intellettuale italiano di metà Novecento costretto, dati alla mano, a riconoscere piena dignità culturale al nostro «vicino popolare». Allo stesso mandato sociale ed etico risposero Diego Carpitella e Alan Lomax quando ancor prima, nell’estate del 1954 intrapresero la loro esplorazione del mondo musicale popolare italiano cominciando dalla Sicilia per poi risalire fino in Friuli in un viaggio capovolto da sud verso nord.

DIFFICOLTÀ di ogni tipo non arrestarono i due pionieri galvanizzati dalla scoperta di mondi lontanissimi e incollocabili fino a quel momento nel panorama nazionale volto al progresso industriale e per il quale il mondo delle classi subalterne costituiva un trascurabile sedimento arcaico. Il calabrese Diego Carpitella, primo docente di Etnomusicologia in Italia presso La Sapienza, era allora un giovane assistente del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare di Roma e aveva partecipato all’importante indagine in Lucania con l’etnologo napoletano Ernesto de Martino. Era la persona più adatta, forse l’unica in quegli anni, a poter accompagnare l’etnomusicologo americano che già dal 1950 si era trasferito in Europa allo scopo di ampliare le sue indagini sulle musiche di tradizione orale. L’innovativo grand tour dei due studiosi consentirà di proporre la prima documentazione sonora condotta in tutte le province della Sicilia con 160 audioregistrazioni rilevate in 18 località e corredate da ampie note di campo, disegni e un importante corpus fotografico di 223 scatti, noti solo in parte.

IL MATERIALE conservato alla Library of Congress di Washington, in accordo con la Association for Cultural Equity presieduta dall’antropologa Anna Lomax Wood, figlia del ricercatore texano, è da oggi integralmente disponibile anche in Italia presso il Centro Studi Alan Lomax del Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo. Per celebrare l’importanza di tale lascito è stata inaugurata la mostra multimediale Sicilia 1954. Il viaggio musicale di Alan Lomax e Diego Carpitella, presso la Sala delle Verifiche del Complesso monumentale dello Steri di Palermo, a cura di Sergio Bonanzinga e Rosario Perricone, accessibile gratuitamente fino al 31 luglio. La mostra mette insieme reperti eccezionali di immagini e suoni con le puntuali annotazioni di Lomax tratte dal suo diario personale. Emerge la descrizione di un mondo caratterizzato da condizioni di vita durissime mitigate da straordinarie pratiche espressive.